Tra coloro che son sospesi

Siamo sempre lì, non decidono perché litigano e quando decidono il più delle volte sbagliano e sono costretti a cambiare, ecco perché ci sono stati Dpcm a raffica così come decreti e decreti sui ristori, senza ottenere nulla tranne che la confusione, la rabbia, la devastazione economica e il caos nel quale è stato gettato il Paese. Per farla breve, è l’inferno ed è per questo che utilizziamo come titolo l’incipit di Dante nel secondo canto dell’Inferno, perché l’Italia e gli italiani a pochi giorni dal Natale, sulle feste, stanno ancora tra color che son sospesi, una cosa surreale e incivile, che testimonia nel modo più evidente perché i giallorossi non avrebbero dovuto mai governare. Non può esserci infatti un Governo salvo intese, come non può esserci una maggioranza ipocrita messa in piedi sotto ricatto della Unione europea, ma non può esserci nemmeno un esecutivo senza un progetto, una visione comune del futuro, senza una squadra di ministri capaci esperti e competenti, insomma con questa coalizione non può esserci nulla che non sia lo sgretolamento del Paese, il suo male totale, la sua corsa a sbattere sul muro.

Ecco perché siamo in sospensione, in attesa che finiscano di litigare, che riescano a spartirsi al meglio posti e poltrone, che trovino la quadra tra un ultimatum e la minaccia costante di Matteo Renzi per la crisi, ecco perché è dall’inizio che saltano vertici notturni, che scavalcano il Parlamento per evitare trappole oppure sono obbligati alla fiducia, che sfornano un decreto dietro l’altro per mettere pezze a colori sugli errori. Siamo tra color che son sospesi perché ci hanno obbligati ad un Governo che non abbiamo scelto e mai voluto e costretti a finire in mano a una comitiva di incoscienti, ignoranti, nel senso letterale, che dal primo passo hanno fatto male. Eppure, per qualcuno tutto va bene tranne che magari un po’ di coesione in più non farebbe male, come se gli incapaci diventassero capaci litigando meno. Insomma, chi nasce ronzino, purosangue non ci diventa, è evidente che qui c’è un problema enorme di tenuta, veduta, di abilità e competenza nella maggioranza, siamo di fronte ad un governo che può distruggere e spingere solo la gente alla rabbia e alla esasperazione. Tanto è vero che una delle cose a cui questo esecutivo di Nobel, circondato da scienziati, esperti e menti superiori, non ha pensato è che passato il Covid, ammesso che decidano di farlo passare perché sia chiaro dietro il virus c’è la politica di un nuovo assetto mondiale, resteranno sul terreno tanti di quei problemi sociologici, psicologici e patologici della gente da mettersi le mani nei capelli.

Insomma, quando si costringe dentro casa la gente, la si terrorizza, la si impoverisce obbligandola a non lavorare, la si riduce sul lastrico dopo anni di sacrifici, la si ossessiona coi rischi di morte e gravi danni sanitari, la si confonde con apri e chiudi, metti e leva, stop and go,la si esaspera coi pericoli delle terze ondate di un virus maledetto di cui la Cina dovrebbe pagare a vita i danni, che conseguenze potranno esserci se non fenomeni di esaurimento,nevrosi,panico,sfoghi violenti e reazioni deliranti? Per farla breve, quando comprimi una molla all’inverosimile senza pensare che prima o poi dovrai necessariamente lasciarla andare, non puoi non porti il problema delle conseguenze, perché quella molla lasciata andare sprigionerà una reazione uguale ma contraria e forse peggio, ecco perché siamo in mano a incoscienti e ignoranti che pensano a chiudere, costringere, obbligare, impaurire, senza mettere sulla bilancia misure in grado di compensare e tranquillizzare sia la testa che la cassa.

Insomma, nel resto del mondo a partire dai nostri padroni franco-tedesci, a fronte delle chiusure sono stati messi sul comodino ristori pari al 80 e passa per cento dei danni subiti, sono stati forniti strumenti di bilanciamento sociale, occupazionale, civile, tali da rasserenare la popolazione sul dopo Covid, non sono state create contrapposizioni fra dipendenti statali e dipendenti privati, cittadini di Serie A e di Serie B, non si è consentita l’invasione di clandestini che creassero paure, insicurezze e risentimento. Da noi questo Governo incapace ha pensato solo a se stesso, a farsi bello in televisione, ad apparire lustro e pettinato, a fare discorsi a effetto, sulla storia, sui ministri migliori al mondo, sul rifarei tutto uguale perché non ho sbagliato nulla, sull’Italia migliore al mondo. Ha pensato a spartirsi tutto tra un ricatto e l’altro, ma non ha pensato né al presente e né al futuro della gente. Non ha pensato che rebus sic stantibus, per via degli orrori che ha commesso nei Dpcm, nelle chiusure e nelle manovre, nella mancanza di progetti per i fondi dell’Unione europea, nella politica economica, l’Italia uscirà da questa esperienza a pezzi, devastata, divisa socialmente, economicamente, civilmente, uscirà polverizzata nella sua capacità di fatturato, con milioni di impiegati pubblici garantiti e milioni di lavoratori privati licenziati.

L’Italia uscirà con famiglie alla fame e con l’apparato statale al caldo dello smart working e cappuccino, uscirà con la mente ai discorsoni a vanvera dei commissari e con gli occhi alla serranda chiusa che non potrà riaprire, uscirà con lo sguardo sia ai clandestini accolti e lasciati andare a fare guai senza problemi e sia agli italiani in fila alla Caritas, uscirà col pensiero sui parlamentari da 13mila euro al mese, i burocrati da centinaia di migliaia di euro l’anno, i malfattori che prendono il reddito di cittadinanza e i furbetti di tutto e di più visto che i controlli ci sono solo per gli scontrini dei commercianti o per le dichiarazioni delle partite iva. Ecco come uscirà il Paese dopo i giallorossi, e saranno guai, dolori, sarà una terra di nevrotici, furibondi, e un tutti contro tutti, altroché minacce da giullare di Matteo Renzi, oppure rilancio dell’azione di governo di Nicola Zingaretti, oppure rimpasto e verifica di Giuseppe Conte, ma ci rendiamo conto oppure no di ciò che stanno combinando questi signori, di come stanno riducendo l’Italia? Vogliamo dire basta e mandarli subito a casa prima che la farsa diventi una tragedia collettiva e irrimediabile? Serve Mario Draghi ora, adesso, immediatamente, lo si implori di prendere il comando per il bene e la salvezza della patria, dell’Italia, del futuro, dopodiché col paese messo in sicurezza si faranno i conti sulle responsabilità e complicità, comprese quelle della Ue, dei suoi sodali e quinte colonne.

Aggiornato il 18 dicembre 2020 alle ore 10:39