
Nel periodo di cinepattoni quello che sta preparando il Governo, in termini di divieti, potrebbe essere lo spunto per la sceneggiatura di “Natale in lockdown”. L’idea, infatti, sembra essere quella di disporre la zona rossa per il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e per il primo, il 2 e il 3 gennaio. Insomma, non c’è niente da ridere. Anche perché non è escluso che nella red zone finisca anche il 6 gennaio. Inoltre, c’è la possibilità che gli altri giorni possano rientrare in zona arancione. Senza una ragione per uscire, quindi, bisognerà restare a casa. Ci sono delle eccezioni: motivi di lavoro, di necessità, di salute. Oppure nel caso di coppie separate, ok agli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o per condurli presso di sé: saranno permessi anche tra Comuni di aree differenti. Sarà possibile fare una passeggiata nelle vicinanze di casa, mantenendo il distanziamento sociale. Ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie, saranno aperti per l’asporto (dalle 5 alle 22). Serrande abbassate per l’attività di commercio al dettaglio, esclusa la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Queste le deroghe: farmacie, distributori automatici, negozi di ottica, ferramenta, elettronica e giocattoli, profumerie, lavanderie, cartolerie, edicole, librerie.
Resta la discussione in seno all’esecutivo. Tra le ipotesi, la deroga al divieto di spostamento tra Comuni – e nel caso anche all’interno dello stesso Comune se dovesse essere ripristinata la zona rossa – per i congiunti stretti (due, questo il numero) nella serata della vigilia e del pranzo del 25 dicembre. Nel frattempo, il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto la zona rossa fino alla Befana mentre Giovanni Toti, presidente della Liguria, in una diretta Facebook ha commentato: “Il Governo vuole inibire ancora di più gli spostamenti e la libertà d’impresa, lo ritengo inopportuno e l’ho detto al Governo. L’Italia si è data delle regole, stabilendo le zone di rischio giallo, arancione e rosso. Ritengo che con quel metodo si debba continuare. Credo che sia giusto essere prudenti dove il virus sta facendo grandi danni e se serve fare ulteriori chiusure. Ma penso che il principio delle zone sia giusto, dico no a regole uniformi, bisogna dare respiro ai cittadini”.
Oggi in programma il vertice tra Conte e capidelegazione di maggioranza, per varare la nuova stretta anti-Covid. “Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio – ha detto il premier – le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo”. E ancora: “La stragrande maggioranza sta rispettando le regole. Noi abbiamo avviato il cashback perché quella è una riforma di sistema. Se si usa il cashback in modo ordinato diamo ossigeno a un settore, se il risultato è l’affollamento per le strade non è quello che avevamo sperato”.
Aggiornato il 17 dicembre 2020 alle ore 13:35