Renzi: “Far cadere il Governo? Non ci penso, ma diamoci una smossa”

“Il presidente del Consiglio (Giuseppe Conte, ndr) ha convocato i partiti di maggioranza. Il blitz notturno che avrebbe fatto approvare un documento non condiviso da nessuno e una task force in grado di sostituirsi al Governo e al Parlamento è stato ufficialmente bloccato”. Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che aggiunge: “Sui temi del “salto di qualità” del Governo diremo la nostra al premier con un documento scritto appena ci sarà occasione di incontrarci. Stiamo facendo una battaglia per le idee, non per le poltrone: all’incontro verranno anche le ministre, che sono pronte a rimettere il mandato, se serve. Perché chi dice che noi facciamo confusione per avere mezza poltrona in più deve prendere atto che noi siamo l’unico partito che è pronto a rinunciare alle poltrone, non a chiederle”. L’incontro si doveva tenere oggi ma è saltato, in attesa del ritorno da Bruxelles di Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole. L’appuntamento quindi tra Conte, Renzi e la delegazione di Italia Viva ci sarà giovedì mattina.

Matteo Renzi, nel frattempo, in un’intervista al Tg5 ha commentato “non ci penso neppure” circa l’ipotesi di far cadere il Governo. E ancora: “Ci sono però 846 morti e davanti a questo non si può far finta di niente. Ecco perché diciamo al presidente del Consiglio diamoci una smossa, diamo più fondi alla sanità. Smettiamola con le polemiche e mettiamo a frutto i soldi europei”. Conte, da par sua, ha puntualizzato che il Governo sta remando nella stessa direzione per il rilancio economico del Paese. Inoltre, all’assemblea di Coldiretti, ha notato: “Comprendiamo bene che fino quando il piano non sarà definito ci saranno ansie e tensioni legittime perché è una grande occasione storica ed è giusto che fino a quando collettivamente non sarà condiviso ci siano questi atteggiamenti. Il piano sarà un piano nazionale, non ci sarà una concezione padronale, non sarà gestito con arbitrarietà, sono le risorse della comunità nazionale. Tutti potranno in qualsiasi momento controllare sul sito della presidenza ogni progetto e lo stato di avanzamento, questo è il miglior sistema a garanzia per tutti”.

Un clima alla “stai sereno” di renziana memoria, verrebbe da aggiungere mentre Nicola Zingaretti ha riferito: “È un dovere della classe dirigente non seguire una strada ma sceglierne una, costruire un percorso. È importante coinvolgere il sistema Paese, ascoltare le testimonianze e metterle in una visione per una nuova strada”. Più duro Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, che a RaiNews 24 è sbottato: “Chi pensa a fare giochini di palazzo in piena pandemia dimostra di essere un irresponsabile. Parlare di crisi è semplicemente surreale”. Un Governo che, tra l’altro, deve ancora trovare una quadra sul nuovo Dpcm, per stabilire il colore dell’Italia (rosso o arancione) in vista delle festività natalizie. Da quanto trapela, sono presenti diversi nodi da sciogliere, specialmente in ordine alle misure da adottare. Oggi alle 12 l’incontro per fare il punto, con Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, che ha twittato: “È tempo di scelte rigorose di Governo e Parlamento: solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani”. Restano i dubbi: vietare gli spostamenti tra Comuni o lockdown di ferro tra il 24 e il 6 gennaio.

Aggiornato il 16 dicembre 2020 alle ore 13:07