
“Ovunque ci sono foto dei centri delle città con assembramenti insopportabili”. La caustica definizione di Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, accende la miccia. L’aggettivo “insopportabili” detto con la erre rutilante fa scattare Nicola Porro, che gli dedica una “zuppa” velenosa: “Der kommissar – apostrofa il conduttore di “Quarta Repubblica” – è andato da Fabio Fazio come la Madonna Pellegrina a criticare gli orribili assembramenti. Fino a prova contraria quello era il primo giorno di libertà dopo mesi di arresti domiciliari. Non sono assembramenti, ma comportamenti legittimi di gente che a differenza di Arcuri, il quale gira per Roma con la sua biciclettina e prende fior di stipendi, ha quattro soldi da spendere a Natale. E quella gente orribile, quei commercianti, quei ristoratori, quei baristi, sono quelli che pagano lo stipendio a quelli come lui”. Elettrico Porro e il suo “toc toc” diventa virale. “Era prevedibile che succedesse – sostiene il sindaco piddino di Milano, Giuseppe Sala – ma quando sento Arcuri parlare di assembramenti irresponsabili non ci sto, non si può dare dell’irresponsabile alla gente. Alla gente si dice cosa si può fare e lo fa. C’è un governo, ci sono dei tecnici, prendano una decisione”.
Neanche a dirlo che già i mastini di Palazzo Chigi sono in riunione (Giuseppe Conte, Francesco Boccia, Luciana Lamorgese, Riccardo Fraccaro) per pianificare un Natale in rosso nei giorni cruciali festivi e prefestivi, forse esclusi i Comuni sotto i 5 mila abitanti entro i 30 chilometri. Ecco il risultato dell’opposizione. Le linee le detta dalla Germania Angela Merkel, che ha chiuso tutto fra diktat e lacrimucce per i troppi decessi. “Vogliono chiuderci? – insorge Gianluigi Paragone, l’ex giornalista grillino ospite a “Italia Sera” – lo facciano, ma se aprono è solo libertà circolare per le strade e fare shopping in fila con la mascherina”. Fin qui battute, ma uno come il leader di “Azione” Carlo Calenda alza i toni: “Arcuri? Andrebbe licenziato”, sentenzia secco. È solo campagna elettorale, non succede niente se non che rissosità arrivata ai quattordicenni della baby gang che il sabato si menano a sangue a Roma, Frascati, Genova, Venezia. Lo scandalo sarebbe che nel week end di riapertura in tutta Italia delle zone rosse e arancioni la gente si è riversata nelle strade. Come aver stappato una bottiglia agitata di spumante. Il popolo dello shopping e degli aperitivi ha riempito i centri cittadini: a Milano file anche per i caffè; a Roma vietata piazza Fontana di Trevi con le forze dell’ordine; stesse scene a Napoli, a Firenze, a Torino. Cittadini irresponsabili come accusa Arcuri o sbaglia il Governo, che da una parte vara il “cashback” coi premi per gli acquisiti con le carte di credito e dall’altra condanna se uno esce per fare spese?
Ma voi ci credete al ping pong giornaliero, ai ring di accuse che impennano fama e audience (“si parli male purché si parli”), però dalla parte della sicurezza non cambia niente? Ditemi: ci fosse un po’ di serietà, leader e partiti non avrebbero dovuto mettere da parte politica e propaganda per gestire unitariamente la crisi? Dovrebbe essere obbligo morale di fronte a una pandemia dai lockdown mondiali, che tocca la vita e la salute e presenta rischi mai avvenuti con conseguenze economiche epocali, varare un Governo di unità, d’emergenza, chiamatelo come volete. Non per le poltrone e le percentuali, per stoppare i colpi delle false maggioranze giallorosse ma anche lo stillicidio rissoso delle destre, per litigare dentro e non sui media, trovando la soluzione di garanzia per essere rispettata da tutti e onorare così stipendi per cui non ci sarà mai una patrimoniale. Tanto alle elezioni non si va, spiegatelo a Giorgia Meloni che così il centrodestra non conta niente, al massimo si arriva a Matteo Renzi e l’unilateralità in emergenza nazionale va stroncata per fermare il virus, fare i vaccini e garantire la montagna di soldi del Recovery plan. Invece hanno fatto strame anche di virologi e scienziati e poi la colpa è sempre del popolo bue, già accusato di essere la causa della futura terza ondata. Questi sciagurati hanno creato Giuseppe Conte, il più pallido degli uomini diventato insieme al suo Rocco Casalino il despota, che mentre tutti litigano va avanti da solo. Speriamo che esista un garante e uno Stato capace di porre fine a questo teatrino di incoscienti.
Aggiornato il 15 dicembre 2020 alle ore 11:30