Il taccuino di Conte

Il premier Giuseppe Conte è l’uomo che prevede il passato. Continua con i suoi cambiamenti? Apre e chiude regioni, accorcia o allunga i rapporti tra i comuni limitrofi, apre e chiude strade di collegamento tra parenti o presunti tali, cambia la strada dei rapporti parentali; ora si può, dopo un minuto non si può più, vaccini obbligatori, no non si possono fare, li faremo tra un mese, no tra tre, e così via.

La certezza, ecco la sua caratteristica, e noi in perenne attesa, in perenne tensione perché non possiamo decidere, programmare, in una parola vivere, mentre lui dice tutto ed il contrario di tutto, senza dare soluzioni. Via col vento, il suo film preferito.

Tutto è deciso ma con questo dubito ergo sum ci porta a spasso e tasta il terreno sul come poter approdare alle chiusure totali o al pagamento delle tasse normalmente senza proroghe o azzeramenti come promette. Un vero prestigiatore del niente, ha inventato il fondo “io mi salvo e tu no”, che di coscienza istituzionale non ha niente... Sottomessi a un regime fasciocomunistoide grazie all’avvocato del popolo, dottor Jekyll e mister Hyde.

Aggiornato il 11 dicembre 2020 alle ore 19:00