Un teatrino insopportabile e squallido

Qualcuno dovrebbe indicarci l’articolo della Costituzione che imponga e obblighi, alla permanenza e alla guida del Paese una maggioranza e un esecutivo di incapaci, litiganti e opportunisti, in grado solo di rovinare e distruggere l’Italia. Perché sia chiaro: i giallorossi questo stanno facendo, sotto gli occhi di tutti, soprattutto sotto gli occhi di chi dovrebbe intervenire per dire basta, per dire a voce alta che il Paese non merita di essere distrutto da politici mediocri, sotto colti, litigiosi e perniciosi, che anziché al bene del paese pensano al loro, a quello dello stipendio, della poltrona e dell’incarico strapagato. Insomma ciò che sconvolge e che nessuna democrazia seria avrebbe accettato, è il fatto che da quando è nato questo Governo non ne abbia azzeccata una, abbia infilato una gaffe dietro l’altra,sbaglaito tutti i calcoli, posto in essere atti anticostituzionali limitativi delle libertà, scavalcato il parlamento, obbligato il Paese alla chiusura senza riscontri certi ,delegato a commissari incapaci e task force  decisioni politiche  nella unica disponibilità dei ministri e dell’esecutivo, abbia tenuto insomma un comportamento sconvolgente e impressionante senza che nessuno battesse ciglio.

Come se non bastasse siamo di fronte ad un esecutivo che vive sotto minaccia, ricatto, l’incubo della crisi dei numeri in Parlamento, tanto è vero che dall’inizio si smontano provvedimenti, cambiano decreti, aggiungono articoli, modificano date, importi, destinatari, sotto la pistola fumante di questo o quel componente della coalizione e non certo per il bene della nazione ma solo per strappare la ribalta personale e qualche posto, incarico, posizione per il partito. Basterebbe pensare alla vergogna dei grillini che da quando sono al Governo hanno rinnegato tutto pur di mantenere il posto, si sono rimangiati ogni promessa, sono passati sopra la democrazia, così come del resto ha fatto Matteo Renzi che aveva giurato di non spartire mai nulla con Luigi Di Maio e adesso ci spartisce ogni strapuntino, oppure Nicola Zingaretti che in una pubblica assemblea aveva impegnato il suo onore e la sua dignità nella certezza di non governare mai con i grillini. Ecco dunque in mano a chi siamo finiti solo per obbedire ciecamente all’asse franco-tedesco, al potere finanziario che conta, soros in testa, che ci ha imposto di non tornare al voto per evitare che vincesse il centrodestra. Perché sia chiaro: ci hanno costretti ad obbedire, a rinunciare alla nostra sovranità costituzionale che tutt’altro avrebbe indicato a partire da un nuovo voto.

Dopo la crisi dell’estate 2019, infatti solo uno sprovveduto, un disattento, oppure inesperto totale, avrebbe potuto credere che la coalizione giallorossa fosse in grado di salvare il Paese per capacità, coerenza, sintonia e convergenza, nulla c’era di questo e nulla c’era di provato. Anzi c’era il contrario a partire dalla iattura gialloverde e dai fallimenti grillini, Roma in testa, come c’era l’evidenza di raffiche di insulti reciproci fra i figliocci del comico e quelli di Palmiro Togliatti e raffiche di trappole interne al Partito Democratico fra Renzi e Nicola Zingaretti. E allora viene da chiedersi sulla base di cosa si è rinunciato al voto per dare l’Italia in mano a questi incapaci, incoscienti, litiganti e sotto preparati, può forse la Costituzione obbligarci all’autodistruzione? Al masochismo? All’autolesionismo? C’è qualcuno che possa giurare che i padri costituenti pensassero a questo quando indicavano la necessità di una maggioranza parlamentare a prescindere da tutto il resto? Ovviamente non è così: i costituenti pensavano ad una maggioranza non solo di numeri, ma di coerenza, armonia, intenti, di progetti comuni, in mancanza dei quali restassero solo le urne e la sovranità popolare, punto e basta. Ecco perché si è forzata la carta, si è obbedito a un diktat europeo, si è dato il Paese in mano allo sfascio che vediamo e tocchiamo con mano. Del resto, basterebbe pensare ai risultati di un anno giallorosso: il 10 percento del Pil bruciato, il debito schizzato alle stelle, la spesa fuori controllo, il Paese in ginocchio, milioni di posti di lavoro pronti a saltare e centinaia di migliaia di aziende a fallire, il virus è fuori controllo e l’economia pure. Non c’è un progetto serio per i fondi europei né per il recupero di risorse interne, non si vede un minimo di ripresa e la gente è pronta alla rivolta, solo gli statali stanno buoni ma non sanno che anche per loro la pacchia sta per finire e a grattarsi la pancia da burocrati in futuro sarà duro, perché se muore la gallina dalle uova d’oro finiranno a spasso pure loro.

Questo è il quadro giallorosso al quale aggiungiamo che mentre agli italiani è vietato tutto o quasi agli illegali è consentito tutto o quasi, di arrivare clandestinamente, sfuggire ai controlli e sparpagliarsi ovunque, accamparsi come sardine nei parchi urbani, muoversi liberamente senza mascherina, per non parlare che agli immigrati regolari è stato fatto il regalo di togliere le tasse sul trasferimento all’estero dei soldi guadagnati, perché gli italiani vanno tartassati gli immigrati premiati ,chissà mai se lo ricordassero il giorno del voto, dello jus soli, della cittadinanza facile insomma. Ecco perché parliamo di un teatrino insopportabile, squallido, vergognoso, al quale stiamo assistendo grazie ai giallorossi. E se qualcuno vuole dirci che mentiamo che è vero il contrario, che questo Governo sia all’altezza del compito, che abbia idee e progetti, unità e coesione, che abbia fatto provvedimenti utili perché all’Italia servivano monopattini, biciclette, più reddito da divano, statali più pagati, più burocrazia e spesa improduttiva, più cartelle fiscali e quota 100, più esperti e task force e commissari inadatti. Perché all’Italia per guarire e crescere serviva tutto ciò che i Dpcm giallorossi si sono inventati, allora si alzi in piedi e ci accusi di mendacio e ci dimostri il contrario e la bravura di questo Governo di Giuseppe Conte alla mano.

Aggiornato il 10 dicembre 2020 alle ore 09:44