
Lo ammetto, sono inesperto (eppure non sono CinqueStelle...). Ciò premesso mi chiesi, a suo tempo, come mai, per mantenere le distanze tra i banchi degli alunni delle scuole si decise di acquistare centinaia di migliaia di banchi forniti di rotelle che, come noto ai più, facilitano notevolmente il movimento degli stessi. Forse con banchi “normali” (e quindi non ‘azzoliniani’) sarebbe stato più facile assicurare il posizionamento ‘a distanza’ degli stessi. Il tutto, se sommato al suggerimento della ministra De Micheli di far viaggiare i ragazzi in autobus con i finestrini spalancati per far cambiare aria all’interno del mezzo (che soprattutto d’inverno sembra essere la soluzione meno adatta), fa facilmente intendere l’approssimazione di alcune scelte dell’Esecutivo.
Sempre da profano (eppure non 5Stelle, lo ribadisco) ho nutrito sempre delle perplessità sull’operazione biciclette e monopattini elettrici. Ed infatti, oltre alle difficoltà per richiedere il rimborso dell’acquisto effettuato, l’inutilità della scelta è di fronte agli occhi di tutti. Che forse sarebbe stato meglio investire quegli importi in ristori per quegli operatori che sono oramai alla canna del gas?
Da imperito quale sono, mi ero pure illuso che l’Italia tutta sarebbe stata in grado di affrontare quasi tranquillamente la seconda ondata della pandemia considerando quanto è successo durante la scorsa primavera. Invece, oltre al “caso Calabria” che ha assunto contorni al limite del surreale, siamo di fronte ancora ad un sistema sanitario in gran parte in difficoltà al ritorno del virus.
Non solo ma, tra regioni multicolori, ci si sta occupando di cenoni di Natale e piste da sci senza avere idee chiare (almeno apparentemente) sul dà farsi e, soprattutto, sul futuro del Paese.
Che stiamo vivendo una crisi economica non c’è dubbio, che non sia ancora chiaro che fine abbiano fatto i tavoli di crisi lascati aperti da Luigi Di Maio e trasferiti al suo successore (tranne qualcuna che si sono chiuse in maniera drammatica per i lavoratori) lo è altrettanto: quel che potrebbe accadere poi rischia di essere economicamente drammatico.
L’altro giorno ritorna la ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli (anche lei non 5Stelle ma drammaticamente simile) e fa una proposta per riaprire le scuole: mandiamo gli studenti nei plessi scolastici di sabato e domenica. A parte che di sabato già qualche ragazzo le lezioni le frequenta, ma vi pare possibile che almeno la domenica non possano riposare? Invece di almeno immaginare che si possa redigere un piano di incremento dei mezzi pubblici, è sicuramente più facile far frequentare le lezioni nel giorno festivo settimanale. Anche alla faccia di chi, durante la settimana, è costretto per motivi di studio e di lavoro ad accalcarsi dentro mezzi di trasporto pubblico in modo quasi indecente.
Aggiornato il 30 novembre 2020 alle ore 13:39