
Il vincitore delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti sarà determinato il 14 dicembre 2020, quando gli elettori del collegio elettorale di ogni Stato esprimeranno i loro voti. Fino ad allora, la vittoria di Joe Biden è solo un'opinione di alcuni media faziosi e in malafede. E Donald Trump ha il sacrosanto diritto di chiedere riconteggi o appellarsi a tribunali e Corte Suprema per far valere le proprie ragioni. Cosa del resto già avvenuta negli Stati Uniti, ad esempio nella contesa tra Bush e Gore alle elezioni del 2000.
Ci sono forti sospetti di brogli, soprattutto negli Stati che erano maggiormente utili a Biden per raggiungere la soglia dei 270 “grandi elettori”. E la banda Biden-Obama-Clinton, con la complicità dei media, sta provando a forzare la situazione. La ciliegina sulla tranquillità, la pace e la normalità l’ha aggiunta con perfidia Papa Bergoglio, che si è gettato nella mischia degli “imbroglioni” e soffia contro il mantenimento della pace creata nel mondo da Trump.
Inutile dire che, perché in Italia siano riconosciuti i risultati legittimi delle elezioni statunitensi, sarebbe prima necessario che si votasse qui. Guarda caso, invece, il voto previsto e stabilito dalla nostra Costituzione, a maggior ragione dopo il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, viene negato ed ostacolato contro gli italiani proprio da chi (Pd, 5 Stelle, l’ineletto Giuseppe Conte e Sergio Mattarella) vorrebbe una vittoria di Biden in America. È ancora presto per dire chi ha vinto le elezioni negli Stati Uniti. Sarebbe invece più che mai necessario ed urgente andare a votare in Italia.
Aggiornato il 13 novembre 2020 alle ore 13:11