Un tormento cinese

Mentre in America i giochi non sono chiusi e tutto può accadere, anche perché giustamente Donald Trump parla di imbrogli di cui storicamente la sinistra è molto esperta, nel mondo i media, guarda caso, parlano solo di Joe Biden vincitore come se tutto fosse chiarito e ratificato, ebbene, siamo sicuri che a parti invertite avrebbero scritto esattamente il contrario: i sinistri perdono il pelo ma non il vizio. Staremo a vedere come si concluderà questa vicenda che, all’opposto di ciò che l’informazione cerca di inculcare nella testa della gente, potrà cambiare e in peggio assai, le prevalenze dell’ordine mondiale, a favore della Cina e di tutte le sinistre compiacenti comunque declinate e coalizzate nei governi.

Insomma, a partire dall’Europa e dunque da noi, una eventuale presidenza di Biden, che sarebbe teleguidata, perché il soggetto non solo non è mai stato un’aquila nemmeno da ragazzo, ma a quasi 78 anni, più che bollito appare frastornato e imbalsamato, per questo dal lancio della sua candidatura è stato accerchiato da uno staff di prescelti da Hillary Clinton e da Barack Obama, cambierebbe tutto. Per farla breve come mai nella storia americana, il presidente sarebbe una sorta di “prestanome” di un gruppo agguerrito e ben rodato, attrezzato ad hoc dai democratici con l’ex Obama in testa, affiancato dalla Clinton e da una quantità di lobbisti, fra i più potenti del pianeta. Ecco perché è falso e fuorviante immaginare che con Biden la politica degli States non cambierebbe molto, a partire dai rapporti con la Cina. Lo dicono per intortare gli sprovveduti e tranquillizzare i dubbiosi, ma non sarà così, e purtroppo, semmai fosse, ce ne accorgeremo eccome.

Al netto di questo quadro allarmante, da noi il tormento cinese è arrivato molto prima, addirittura ha anticipato il Covid, perché da quando scelleratamente gli italiani hanno dato il 33 percento dei voti ai grillini la Cina, che da tempo ci puntava, ci è arrivata dritta dritta dentro casa. E non si tratta solo della via della seta, ma di una quantità di affari e investimenti che coi grillini e gli eredi di Palmiro Togliatti compiacenti, i cinesi si apprestano a fare. Parliamo di comparti strategici, a partire dai porti, telecomunicazioni, manifatture e infrastrutture: il cuore del sistema Paese che, grazie al Covid e ai provvedimenti scriteriati, è entrato in una crisi devastante che rischia di sprofondarci inesorabilmente. È questo il nodo focale del problema, che testimonia il dubbio che dietro vi sia qualcosa di studiato e prestabilito, perché non si capisce come di fronte alla necessità di fare degli interventi economici elementari, ovvi, scontati, l’esecutivo proceda in senso esattamente opposto, quasi a cercare l’abisso dell’impresa, dei conti pubblici, della tenuta economico sociale.

Insomma, non ci voleva Albert Einstein, che Giuseppe Conte cita continuamente storpiandone la pronuncia regolarmente, per capire cosa fosse urgente e indispensabile per contrastare la crisi e sostenere l’impresa, il fatturato, il lavoro, i consumi e il lavoro produttivo. Sarebbe bastato guardarsi attorno oppure più umilmente ascoltare le proposte dell’opposizione e delle associazioni di categoria, assieme agli esperti d’economia. Invece, guarda caso, il Governo ha fatto l’opposto, come volesse veramente gettare l’Italia alla disperazione col blocco delle attività e della produzione, ma non solo, ha fatto peggio, perché non si è curato di intervenire sulla revisione della spesa per trasferire lo spreco e lo sperpero verso il necessario: ha bruciato 100 miliardi in assistenza e idiozie, ha trascurato totalmente la leva fiscale.

Come se non bastasse, dopo aver annunciato ai quattro venti l’arrivo della seconda ondata se ne è buggerato di far trovare l’Italia preparata, pensando solo a riempirla di monopattini, banchi a rotelle, biciclette, assunzioni e aumenti agli statali. Per non parlare della vergogna dei click day, dei ritardi nelle erogazioni, degli aumenti delle certificazioni, dei continui cambiamenti delle imposizioni, delle incertezze su tutto, della mancata soluzione dei tavoli di crisi. Conte si è occupato di aprire i porti per assicurare l’invasione di illegali, di rifinanziare i carrozzoni tipo Alitalia, di trovare miliardi per i giochi invernali del 2026 e l’estensione del reddito di cittadinanza, ma per l’Italia che produce soffre e si dispera un fiume di chiacchiere dalla mattina alla sera.

Ecco perché parliamo di tormento cinese, perché sembra fatto apposta per gettare il Paese allo sprofondo dei conti e dell’economia, col sospetto che non solo sia studiato ma che il Governo più che ai soldi dell’Europa pensi a quelli degli italiani, ai risparmi privati. Del resto, sarà mica un caso che Paolo Gentiloni, commissario all’Economia, il premier, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e il capo dello Stato, Sergio Mattarella, hanno parlato di risparmio privato da utilizzare, anzi per non farsi mancare niente hanno tirato in ballo perfino Papa Bergoglio che non si è fatto pregare per annunciare la violabilità della proprietà privata. C’è il sospetto grande che la trascuratezza nei conti della spesa che tendono all’abisso, l’apparente tranquillità nell’attesa del Recovery fund che è lontano, la disattenzione per un debito male utilizzato che sale vertiginosamente, sia dovuta all’intenzione di ricorrere con certezza alla salvezza che offrirebbe una patrimoniale con la quale pareggiare il conto scellerato degli sbagli.

Pensare male è peccato ma ci si azzecca, per questo cari amici scriviamo di tormento cinese, perché stanno preparando e apparecchiando tutto per arrivare al punto di chiederci una patrimoniale per il bene nazionale, un contributo eccezionale per il salvataggio statale. Ecco perché tirano dritto e fanno spallucce, perché misteriosamente resta in sella un Governo che ovunque sarebbe stato cacciato via per gli sbagli, i ritardi, le omissioni da follia, insomma in quale Paese del mondo si sarebbero tenuti un Governo di incoscienti, incapaci e sprovveduti, col rischio di essere sprofondati? L’avrebbero sostituito in un minuto, perché da noi rimane? Rimane perché questa maggioranza e questo Governo non esiste per caso, ma è stato voluto e imposto da un disegno preciso che per un verso doveva impedire al centrodestra di governare e per l’altro creare la condizione di una sottomissione all’Europa franco-tedesca e quella di un impoverimento infernale, per giustificare la patrimoniale che la Unione europea chiede da tempo.

Tanto la chiede che il Mes è stato studiato apposta per questo insistono per farcelo prendere, perché sanno bene che nel trattato è scritto chiaramente il dispositivo conseguente a qualsiasi inadempienza, la troika, un commissariamento che metterebbe subito le mani nelle tasche degli italiani. Prepariamoci al peggio, al tormento cinese, fatto fuori Donald Trump non ci saranno più barriere, restiamo solo noi e la protesta civile, democratica, liberale e coraggiosa per salvarci da una fine che altrimenti sarà impietosa. A buon intenditor poche parole.

Aggiornato il 06 novembre 2020 alle ore 10:16