
Perché sbarcano? Per sgozzarci. Perché questa immigrazione bestiale? Per la guerra santa. Sembrano battute irreali, invece è la notte di sangue in cui è precipitata l’Europa. Adesso sappiamo con drammatica certezza che avevano ragione coloro che hanno avversato la più demoniaca immigrazione. Una minoranza, purtroppo, anche se l’Italia non è che sia tutta giallorossa o antifa, ma è sicuramente ipocrita e omologata. Questa “Italia non più Italia” che si lamenta ma incassa e che non ha ancora trovato una posizione unitaria, litiga e si divide invece di affidarsi a guide sagge e responsabili. Incapace di opporsi. Che non significa solo sfogarsi sui social e apparire sui media, ma imprimere alternative. Con le idee e i fatti. Al massimo ancora qualche piazza fascio-anarchica buona a nulla.
Ma opporsi a che cosa? Io direi con forza alla grondante immoralità, prima di tutto. Sbaglio? Secondo me abbiamo smesso di credere nei valori storici e tradizionali del pensiero liberal a fronte di apparenti libertà liberticide. Dopo vengono i giallorossi, l’epidemia, la crisi, gli stranieri. Tutto parte dalla devianza diffusa. I più sono attendisti, molti tergiversano, i moderni fanno i resilienti. Così come di fronte al “Moloch” della falsa tolleranza e del finto buonismo abbiamo fatto il gregge del buon pastore. Come se da quel 1975 del “santo divorzio”, e poi dell’aborto, fossimo diventati tutti nelle mutande “comunistissimi” e anche tra i non comunisti nessuno ha più avuto rispetto per la morale. Morale, ma quale? Intellettuali e contrari sono stati isolati, mentre destre e sinistre si sono ritrovate in un progressismo dalla vita in giù. Così che “super comunista” è diventata perfino la chiesa. Ma avendo ogni italiano il suo “don” per amico e il suo “assessore” per padrino, il popolo raglia ma non rugge. Intanto un’orda di saladini travestiti da profughi ha invaso l’Italia. Con quale obbiettivo la sinistra gli ha aperto porti e città? Allo scopo di scardinare ciò che di più prezioso avevamo e cioè, come scrive su “L’Opinione” Dalmazio Frau, la cultura. Un “disegno genocida” dei valori e delle idealità del nostro miglior prodotto interno lordo: il talento, il sapere e le ricchezze naturali per un’orgia di bonus, di redditi, di parassitismo.
Lo stato di degrado morale e materiale in cui versa il Paese sono cronaca quotidiana, spesso nerissima. Delle migliaia di immigrati giunti in Italia non uno possiamo dirsi si sia integrato, mentre si è sviluppata la più feroce e vasta devianza corruttiva sfociata in epidemia sanitaria, che ha fatto degenerare tutto e tutti. Non si è opposto a dovere neanche chi si è schierato per i “porti chiusi” contro “i porti aperti”, come il leader della Lega Matteo Salvini, e chi ha brandito il “blocco navale”, come la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Non ho forse ragione? Brahim Aoussaoui, il tunisino di 21 anni, che ha sgozzato due donne e il sacrestano della chiesa di Notre Dame di Nizza, è sbarcato a settembre da clandestino a Lampedusa quando il Governo e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, giuravano che era fondamentale aiutare la Tunisia con milioni di euro per sbarchi garantiti e assicuravano che, su quei barconi, non ci fosse un solo delinquente. Invece Brahim Aoussaoui era uscito di galera, è stato accolto sulle navi da crociera per le quarantene, ha trascorso qualche giorno dai parenti, poi con il telefonino e il foglio di via è approdato in Francia per attuare il piano bestiale. Era perfino positivo al Covid! Si è forse dimessa la ministra Lamorgese? Niente affatto. Ha detto spavalda in tv: “Colpa di Salvini e dei suoi decreti insicurezza”.
Un orribile gioco delle parti sul grande fratello dei social e dei media fino a “guerra aperta”. Perché l’assalto fondamentalista di Vienna della più tragica delle notti europee dimostra che gli immigrati, dopo averci riempito di mafie, di prostituzione, traffico di droga e armi, al prezzo di debiti, pandemie e degrado, hanno un piano militare sanguinario. Reazione? Accelerazione della legge Zan con lo spot dei gay famosi. Datemi pure dell’intollerante, ma voglio ricordare che Amintore Fanfani nel 1975 urlava: “Prima sarà il divorzio, poi l’aborto, poi i matrimoni omosessuali e poi…”. Siamo ai gay “benedetti” coi bambini surrogati, ma in dichiarata guerra santa. Donald Trump o Joe Biden? Marcia indietro tutti, e presto.
Aggiornato il 04 novembre 2020 alle ore 11:07