Storia di una distruzione annunciata

Che i grillini al governo avrebbero scritto la storia di una distruzione, era ovvio, tanto è vero che tra le colpe di Salvini, la più grave e imperdonabile è stata quella di accettare l’esperienza gialloverde, l’abbiamo scritto nel 2018 e da allora ad ora continuiamo a farlo.

Perché sia chiaro se a marzo 2018 con la coalizione di centrodestra arrivata prima nettamente,5 punti di vantaggio mica è robetta e gli eredi di Togliatti del Pci-Pds-Ds-Pd, affondati dagli elettori, avremmo voluto vederlo un governo giallorosso avallato dal capo dello Stato, est modus in rebus.

Per non dire che nel travestimento di allora, Renzi, non avrebbe accettato e sarebbe stato disponibile semmai, ad appoggiare dall’esterno, un esecutivo di centrodestra a condizione che alla guida ci fosse un Premier concordato.

È stata questa la ragione per la quale, contro ogni logica elettorale e per certi versi costituzionale, al centrodestra non fu consentito di cercare i voti che mancavano in parlamento, insomma la paura che con l’appoggio esterno dei renziani un governo di centrodestra prendesse il via, fece 90 e così sia.

Dunque in quel momento non restavano che due strade, la più normale, democratica e liberale di tornare al voto, o quella di fare un tranello a Salvini conoscendo bene la sua smania di governo, tanto è vero che il leader della Lega oltre all’esca s’è mangiato amo e filo.

Insomma le supposizioni di quelli che asseriscono il contrario e cioè che col rifiuto di Salvini si sarebbe messo in piedi allora un governo giallorosso sono idiozie politiche di chi non conosca i fatti veri e i retroscena perché senza l’accordo con la Lega sarebbe stato voto e basta.

Questa è la storia reale e questo è l’inizio di una distruzione annunciata, non solo perché l’esperienza gialloverde è stata una sciagura ma perché ha aperto la stanza dei bottoni ai grillini e con la crisi successiva ai giallorossi e alla iattura.

Del resto a qualsiasi persona dotata di ragione verrebbe l’orticaria a pensare come sia stato possibile consegnare il settimo paese al mondo ai grillini, a chi, già nell’esperienza torinese, livornese e disgraziatamente romana, andava dimostrando come davvero del peggio non esista fine.

Detto è fatto e ci siamo ritrovati Premier un professore praticamente sconosciuto, privo di ogni esperienza politica e una serie di ministri da pelle d’oca, tanto è vero che il festival delle gaffe, degli sfondoni, degli annunci e delle smentite, dei provvedimenti per distruggere l’Italia è iniziato allora.

Parliamo del reddito di cittadinanza, quota 100, decreto dignità, prescrizione, navigator, una serie di idiozie politiche alle quali la lega ha partecipato, pagando un prezzo dell’alleanza coi grillini che è finito tutto addosso agli italiani.

Ma il peggio vuole, non fosse bastata quella disgrazia, che se ne sia imposta una nuova, giallorossa, perché dopo la crisi votare sarebbe stato possibile in punta di costituzione, chi dice il contrario dovrebbe leggerla,

Insomma con un colpo di palazzo, una ipocrisia senza limiti, gli eredi di Togliatti, il braccio destro di Stalin il più grande criminale della storia, Renzi il più grande Ridolini della politica e un po’ di cespugli comunisti, dopo essersi insultati e offesi a morte, si sono uniti per amore della patria.

Un amore così spontaneo da confermare un Premier che per il Pci-Pds-Ds-Pd e per Renzi era stato il capo di un governo sfascista, sovranista, pericoloso e pernicioso, e la maggior parte dei ministri che sempre per il Pci-Pds-Ds-Pd e Renzi erano incapaci, incoscienti, deprimenti e ignoranti, fate voi.

Per farla breve gli eredi di Togliatti, Renzi, i cattocomunisti, per salvare l’Italia si sono uniti a quelli che in maggiore quota l’avevano sfasciata, come a dire squadra che vince non si cambia, roba da matti, una cosa possibile solo nella repubblica delle banane e da noi.

Tanto è vero che passato un anno giallorosso, complice un virus che nessuno spiega come sia nato e fuggito dalla Cina, un laboratorio franco cinese, col risultato di colpire la salute e l’economia di tutto il mondo tranne quella cinese, l’Italia è allo stremo, in ginocchio, allo sbando sociale.

I salvatori della patria in 12 mesi hanno bruciato in assistenza e bonus 100 miliardi, lasciati aperti i tavoli di crisi, irrisolta la questione Atlantia, ex Ilva e soprattutto Alitalia perché litigano sulle poltrone perfino su una azienda moritura, riempito il paese di pericolosi monopattini cinesi, erogato il reddito ai mafiosi, imbavagliati tutti anche all’aperto visto che al chiuso ci controllano già.

In 12 mesi hanno messo in ridicolo con la cig l’Inps col presidente grillino, il commissario delle mascherine, una task force pagata apposta, scompaginato i cts sulle regole e sulle autocertificazioni, emanato dpcm da 400 pagine, limitato le libertà costituzionali, predisposto 9 milioni di cartelle fiscali da spedire, e adesso qualcuno ci venga a parlare di governo salvatore.

Siamo ad un passo dal baratro, il Pil al netto dei trucchi scenderà in doppia cifra, i consumi precipitano, sono a rischio un milione di posti, negozi, esercizi, aziende, artigiani consegnano i libri in tribunale, il paese è a rischio di invasione per l’abolizione dei decreti sicurezza, il parlamento è vuoto e manca il numero, il caso “palamara” che è gravissimo è totalmente trascurato è in arrivo l’influenza e in farmacia mancano i vaccini, alla faccia del caciocavallo direbbe Totò, povera Italia.

Aggiornato il 07 ottobre 2020 alle ore 10:45