
Chissà, sbaglieremo, ma il nostro giudizio è che ci stiano cucinando a fuoco lento per arrivare a sfiancarci e convincerci piano piano a vivere, pensare e fare a modo loro, una sorta di piccoli robot. Ad agosto infatti scrivemmo della convinzione che tornati da quel poco di vacanza avremmo assistito agli annunci progressivi dell’aumento dei contagi, di nuove limitazioni, del possibile prolungamento dell’emergenza nazionale e così via. Insomma, per una maggioranza “abusiva” che sostiene il governo più mediocre della storia, scampato il pericolo del tonfo sulle Regionali e soprattutto sul referendum, non restava altro che tirare fino al semestre bianco per essere sicura di eleggersi un nuovo presidente della Repubblica e arrivare al 2023.
Ecco perché guarda caso il ministro Roberto Speranza, “nome omen”, parla di 8 mesi per uscire fuori dall’incubo del Covid, come mai? Come fa il ministro a parlare di 8 mesi? Neanche a farlo apposta il tempo di assicurarsi il semestre bianco durante il quale è impossibile tornare a votare. Insomma, a pensare male è peccato ma il divino Giulio ci ha insegnato che spesso ci si azzecca, detto è fatto, tant’è che l’emergenza sarà prolungata fino gennaio e vedrete che sarà allungata ancora, mentre con le chiusure parziali saranno gestiti e indirizzati i comportamenti collettivi.
Insomma, per combattere la crisi e l’evasione si criminalizza l’uso del contante spingendoci con ogni mezzo verso la moneta elettronica, si stabilisce l’obbligo allo smart working per tutelare i posti e la salute, si impongono divieti e limitazioni agli eventi, comportamenti, abitudini sociali. I messaggi dei media che fanno il paio con quelli del Governo ci martellano che nulla più sarà come prima, a partire dalla scuola, la presenza negli uffici e sul lavoro, l’uso della moneta ufficiale, che sia chiaro non è il bancomat, il modo di scambiarsi gesti di affetto e confidenza, l’abitudine alla distanza, alla non presenza, ai controlli su tutto.
Ebbene, per noi si tratta della operazione più grande della storia per indurre la gente a cambiare stile di vita, di azioni, gesti, consuetudini e abitudini, per portarla ad accettare cose che altrimenti mai sarebbero state nemmeno immaginate a partire dalle libertà, naturali e costituzionali. Del resto nessuno fino ad ora ci ha spiegato il motivo per cui, finito il Covid, passata l’emergenza e trovato l’ineffabile vaccino, tutto non debba tornare alla normalità di prima, quella che ci ha accompagnato da sempre nella storia e con la quale sono cresciute generazioni, perché? Perché sconfitta la pandemia, risolto il rischio, usciti fuori dall’emergenza, non dovremmo tornare quelli di sempre? Quale sarebbe la ragione per cui un anno di Covid dovrebbe valere più di decenni e decenni a dire poco, di realtà sociale, convenzionale, collettiva, perché?
In fondo, parliamoci chiaro, se è giusto come è giusto adottare in emergenza una serie di misure, di provvedimenti, cautele e tutele, perché passato il rischio l’emergenza dovrebbe trasformarsi in normalità? Chi lo dice? Perché lo smart working che non può essere e non è la soluzione per tutto, dovrebbe diventare la nuova frontiera del lavoro, visto che chiaramente crea una serie grande di conseguenze negative, economiche e sociali, di cui nessuno parla ma ci sono eccome? Perché i bambini e i ragazzi che vanno a scuola finito l’allarme dovrebbero continuare a stare distanti, distanziati, a fare semmai lezione da casa? Perché tutti gli sportelli aperti al pubblico, dove specialmente gli anziani possono incontrare l’interlocutore e spiegare direttamente e facilmente i problemi, dovrebbero sparire per essere sostituiti dallo Spid e dal pc, non sarebbe più normale tenerne aperti in una giusta quantità? Perché dovremmo abituarci a dimenticare la moneta ufficiale, l’unica costituzionale perché la Costituzione mica parla di moneta alternativa, insomma quella stampata dalle zecche e che è stata inventata proprio per eliminare il baratto che in fondo era proprio una moneta alternativa?
Del resto la lotta all’evasione, che per carità va combattuta, nulla c’entra con lo stimolo all’utilizzo del bancomat, perché nel mondo, in America, Germania, Inghilterra e così via, dove le carte di credito si usano per tutto, l’utilizzo del contante è illimitato e l’evasione si combatte come e meglio che da noi. E poi perché la socializzazione, il contatto umano, la presenza che da sola stimola l’empatia e la possibilità di cogliere emozioni e sensazioni dovrebbe essere mortificata e sostituita dalla distanza che in quanto tale genera solo l’indifferenza più totale?
Insomma, è tutto innaturale, una roba che puzza di bruciato, anche perché nel mentre e parliamo dell’Italia si sta andando a sbattere sul muro. L’economia cola a picco, il debito sale alle stelle, l’occupazione produttiva rischia la catastrofe, il disagio sociale pure. Si mette male. E in mezzo a questo dramma dal Governo giungono parole di successo, di crescita a sorpresa, di positiva ripresa, addirittura Roberto Gualtieri ha detto che il debito in 10 anni sarà riportato dal 160 per cento a sotto il 130 per cento, vi rendete conto? Parliamo di un recupero di centinaia e centinaia di miliardi in 10 anni, una cosa da circa 60 miliardi l’anno da scalare. Ma quando mai, per favore siamo seri. Oltretutto, sono annunci di un Governo che ha bruciato 100 miliardi inutilmente o quasi, che crede che con l’assistenza ci sia sviluppo, che parla di Recovery senza aver capito come funzioni, altrimenti si sarebbe attrezzato nei conti e nei progetti, a partire dalla spending review.
Roba che da 25 anni non riusciamo a crescere come servirebbe, a diminuire il debito, a fare le riforme a sviluppare le infrastrutture, a sconfiggere la burocrazia e diminuire davvero il peso fiscale e ora i giallorossi ci dicono che risolveranno tutto perché hanno scoperto l’elisir del benessere, della ricchezza, del lavoro, della crescita e della sicurezza, la formula magica. Peccato che i giallorossi siano figli della sinistra comunista, cattocomunista, compresa quella grillina, che nella storia della società e dell’economia ha combinato solo drammi e guai, povertà e mancanza di libertà, limitazioni e costrizioni dell’individualità, appunto; insomma, il muro è caduto per questo mica perché non era intonacato.
Ecco perché diciamo che ci stanno cucinando, vogliono tenerci buoni, portarci nel recinto giallorosso, ma noi non ci stiamo perché l’unica speranza è quella liberale, democratica sul serio, garantista e liberista in modo solidale, quella della cultura dello sviluppo e non dell’assistenza, quella che la ricchezza, il lavoro e il benessere delle nazioni li crea l’impresa con la sua utilità sociale, perché il comunismo al mondo ha fatto solo tanto e troppo male.
Aggiornato il 02 ottobre 2020 alle ore 15:30