
“Una società che nasce esclusivamente con la fibra può essere il punto di partenza ma non deve essere il punto di arrivo”. Parola di Stefano Patuanelli. Il ministro grillino dello Sviluppo economico parlando del progetto avviato per la rete unica in audizione alla Camera, “vede” una “una società delle reti e delle tecnologie, che all’interno possa avere tanto la fibra ma anche il 5g, che consenta in un mercato regolato l’accesso a pari condizioni agli operatori”.
Patuanelli chiarisce che “il progetto del governo, che è secondo noi un progetto del Paese, ha una società delle reti, con gli operatori che conferiscono, che non sia verticalmente integrato, che abbia una maggioranza relativa sul modello Terna. Questo è il progetto, dobbiamo capire se chi oggi ha quegli asset, ritiene che quello sia un progetto percorribile o meno. Ma non è che possiamo imporlo, stiamo provando a raggiungerlo passo passo. Chiediamo che sia il regolatore europeo che quello italiano siano molto molto rigidi nell’individuare i limiti e il perimetro in cui deve muoversi la nuova società della rete e delle reti”.
Il ministro ha lamentato il “ritardo” rispetto agli obiettivi sullo sviluppo della rete in fibra. Per Patuanelli, “è necessario imprimere un’accelerazione e le dotazioni del Recovery fund sono un canale forte da utilizzare in modo incisivo per implementare il percorso di realizzazione della rete. “I Paesi che intendono avere l’anticipo del 10 per cento – ha precisato – devono presentare i progetti entro la fine di quest’anno e tutti gli altri entro aprile 2021. Lo dico perché si è diffusa la falsa interpretazione di un rallentamento del Governo italiano, che vi sia un ritardo da parte italiana, assolutamente no”.
Aggiornato il 10 settembre 2020 alle ore 15:49