
Giorgia Meloni è furibonda. Cesare Battisti ha iniziato uno “sciopero totale della fame”, come atto di protesta contro l’isolamento diurno nel carcere di Oristano che giudica, “illegittimo”. Per la leader di Fratelli d’Italia, “il terrorista e pluriomicida Cesare Battisti è stato abituato a credere che non avrebbe mai scontato la sua pena e che, nonostante i crimini commessi, avrebbe trascorso il resto della sua vita nell’impunità e tra le coccole dell’internazionale radical chic che per tanto tempo lo ha protetto. Dopo averla fatta franca per decenni, questo assassino non concepisce l’idea di dover rimanere in galera per il resto dei suoi giorni a scontare la pena che la giustizia italiana gli ha inflitto”. La Meloni non ha dubbi. “Mi auguro che lo Stato non si pieghi alle richieste di questo criminale – aggiunge – e che la stagione dei privilegi e dell’impunità riservata a Cesare Battisti sia finita una volta per tutte. Lo dobbiamo alla memoria delle vittime, ai loro famigliari e a tutti coloro che hanno sofferto per mano di questo criminale”.
Lo “sciopero totale della fame” dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo è confermato da una lettera inoltrata al suo legale, l’avvocato Davide Steccanella. Il legale sostiene che Battisti da oltre un anno e mezzo si trovi in isolamento diurno nel carcere di Oristano, isolamento di fatto “del tutto illegittimo”: “La pena dell’isolamento diurno a suo tempo inflitta era di sei mesi per cui è stata scontata a giugno”. A maggio, spiega Steccanella, è stata presentata istanza formale per il suo trasferimento dal carcere di Oristano o, in alternativa un declassamento della sua classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi, in quanto “non esistono più di fatto le condizioni di rischio che la giustificherebbero”. Ad oggi, prosegue Stancenella, “non abbiamo ricevuto alcuna risposta. A questo punto al mio assistito non resta che mettere in atto questa forma di protesta. È giusto che sconti la sua pena – conclude – ma non in maniera disumana”. Gianfranco Solla, uno degli avvocati di Battisti, precisa che “Il pronunciamento del magistrato di Sorveglianza riconosce la buona condotta di Battisti e 45 giorni di riduzione, la cosiddetta liberazione anticipata. Ma non significa che Battisti deve essere scarcerato, si tratta di ‘giorni premio’ che vengono scomputati della pena complessiva”.
Aggiornato il 08 settembre 2020 alle ore 18:40