L’Italia che produce deve votare

La responsabilità preminente è del Quirinale, del presidente renziano Sergio Mattarella. Il quale avrebbe dovuto, già due anni fa, sciogliere le Camere e portare l’Italia e gli italiani a votare. Evidente - già allora - la mancata corrispondenza tra il Governo dell’ineletto Giuseppe Conte e gli italiani, oramai in maggioranza di centrodestra. Eppure, Mattarella, allo stesso modo di come ha fatto il suo predecessore Giorgio Napolitano, ha forzato e tuttora forza la mano, ancorando il Paese a disfatta certa.

Ancora oggi si guarda bene dal fare votare gli italiani, preso dal terrore che il capo della Lega torni al governo e faccia nuovamente ciò che chiedono gli italiani, ovvero fermare l’invasione dei clandestini immigrati che a migliaia oramai - complice la politica proprio del Quirinale e del ministro Luciana Lamorgese - invadono e letteralmente occupano il nostro Paese. Distruggendolo. Oggi al Governo non sono solo feroci, ma anche subdoli. Come Mattarella, sono fascisti dell’antifascismo.

I fascisti dell’antifascismo, la violenza di chi si proclama anti-violento, l’immoralità di chi si professa morale. Ecco la peggiore cultura di sinistra il cui capo effettivo è Mattarella, e che imperversa in Italia, non pagando mai. Almeno, non ancora. Bisogna andare a votare di corsa, mandarli a casa, contro Mattarella, che, oggi lo sappiamo tutti, vive in un altro mondo. Quello stesso che gli italiani, pezzo dopo pezzo, mattone su mattone, hanno disvelato e scoperto.

Aggiornato il 01 settembre 2020 alle ore 13:33