
Il paradosso insopportabile vuole che mentre Giuseppe Conte e il suo Governo si pavoneggiano di successi e di trionfi inesistenti, l’Italia sprofonda e in Sicilia, ma non solo, arriva di tutto. Pensate, costringono gli italiani alle limitazioni più fiscali e lasciano sbarcare e poi scappare i clandestini infettati. Perché, sia chiaro, molti degli immigrati che coi giallorossi hanno ripreso ad invadere il Paese, a partire dalle coste siciliane, sono positivi al Covid-19, eppure come se niente fosse, complice la stagione, dalla Tunisia partono a iosa visto che il passa parola del Bengodi immigrazione cattocomunista è arrivato ovunque. Non solo gli infettati ma, dalle voci che girano tra gli stessi tunisini che invece in Italia vivono e lavorano regolarmente, arriverebbero da quel Paese i carcerati fuggiti o lasciati fuggire apposta, oltre al fior fiore della malavita locale. Un vero affare per l’Italia. Del resto, che volete in tutta l’Africa è risaputo che da noi quando governano i comunisti, i cattocomunisti e i grillini, grazie anche alle braccia aperte vaticane, lo sbarco, il mantenimento e magari una bella sanatoria è assicurata. Dunque, sotto a chi tocca.
Qui in Sicilia non solo la gente è impaurita e preoccupata per la crisi economica che sta piegando in due il turismo e il commercio, ma esasperata dal pericolo dei clandestini che arrivano, vengono ammassati nei centri pieni zeppi e spesso scappano e si sparpagliano ovunque nell’isola e nel continente ringraziando tanto il Governo Conte. È questa la realtà grazie alla posizione del governo sugli sbarchi, per non parlare dei costi enormi che riprendono a pesare sulle casse, navi ad hoc per l’accoglienza e i controlli, forze dell’ordine a gogò e adesso i militari, invece che impedire le partenze con una politica opposta alle braccia aperte illimitate. Come se non bastassero già i guai immensi che viviamo per una crisi senza precedenti che il governo fino ad ora non solo ha trascurato ma insiste a sottovalutare impegnato come è a festeggiare sé stesso di non si sa quale successo. Tanto è vero che, come nel resto del Paese, ma se possibile di più, da queste parti la gente è furibonda, a conferma della inspiegabilità dei sondaggi che come un tormentone ci propinano per celebrare Conte inspiegabilmente. La realtà è che siamo finiti nel momento peggiore sotto il governo più ignorante ed incosciente, nel senso letterale dell’italiano, un esecutivo che ignora e non ha preso coscienza della gravità dei problemi che rischiano di far saltare in aria la stabilità economica e sociale dell’Italia.
Qui non si tratta di numeri in Parlamento, che pure sono sempre più risicati specialmente al Senato, tanto è vero che scelleratamente pezzi di Forza Italia vorrebbero soccorrerlo per via di quella doppiezza che spesso ha accompagnato il partito del Cavaliere al punto di farlo precipitare nei consensi, si tratta di capacità, visione, strategia e programmazione che manca totalmente. Pur di non farci votare, di riconsegnarci a quella democrazia che con questa maggioranza è stata mortificata e offesa, ci lasciano sprofondare in un cul de sac tragico come mai è successo, alla faccia del trionfo giallorosso. Tira una brutta aria e a dispetto del clima, dei colori, dei sapori e degli odori spettacolari di questa magnifica isola che stiamo girando. All’orizzonte minaccia tempesta e settembre si avvicina. E, visto che ieri abbiamo citato il grande Luigi Pirandello, anche oggi lo faremo, tutto è possibile: uno nessuno e centomila.
Aggiornato il 28 luglio 2020 alle ore 11:04