
Chi ricongiungerà le membra sparse dell’Occidente? Dove ci porteranno la frenesia e l’angoscia da recupero del tempo e del lavoro perduti, nonché l’ansia del ritorno alle abitudini sospese? Se Usa e Cina giocano a chi arriva primo al vaccino è perché alle loro spalle ci sono le aspettative di profitti per centinaia di miliardi di dollari. Il timore fondato è che non si dia il tempo (un paio di anni, di regola!) alla sperimentazione sull’uomo obbligando pertanto miliardi di persone ad assumere farmaci per ragioni di puro marketing geopolitico, senza tenere in alcun conto coloro che hanno acquisito in precedenza la piena immunità! Eppure, tutti sanno che un vaccino tirato su in fretta e furia potrebbe fare molte più vittime del virus stesso! Detto questo, chi governa la pandemia deve scegliere se morire di fame e diventare una nuova patria del socialismo reale pauperista, o riavviare la manovella dei consumi superflui globalizzati. A questo punto la strategia occulta della famosa Spectre dei colossi farmaceutici è del tutto ovvia: far scarseggiare tamponi e reagenti in modo da non disturbare il manovratore, dato che accurati screening di massa farebbero affiorare una presumibile, enorme platea di asintomatici: fatto assai spiacevole quest’ultimo che imporrebbe drastici limiti a produzione e mobilità per tenere sotto controllo l’epidemia sotterranea. Del resto, il caso di Vo’ Euganeo (Padova) e del professor Andrea Crisanti (lodato persino dal Financial Times) insegnano: visto che i tamponi senza reagenti valgono quanto un Cotton fioc, ce la si può cavare benissimo con reagenti fabbricati in casa a costo irrisorio! Di che fare impazzire monopoli farmaceutici e fabbricanti cinesi di tamponi e mascherine!
Quindi: in assenza di un grande progetto politico-sociale per il futuro, va bene riaprire tutto quello che prima era chiuso inondando giusti e reprobi di un mare di soldi (presi a prestito!) con un helicopter money destinato a durare lo spazio di un mattino, e appena sufficiente per coprire le esigenze immediate di sopravvivenza di milioni di persone, con il solo intento di evitare la rivolta sociale. Dopo di che, si dà libero corso agli animal spirits liberisti, sperando che il paziente torni a respirare economicamente da solo. La Germania come la Cina e le tigri asiatiche hanno capito bene il principio e dato lezioni al mondo assecondando il motto: “punto all’immunità di gregge senza dirlo e curo per tempo chi si ammala, in modo da non creare allarme sanitario ed evitare così il congestionamento delle terapie intensive”. La pandemia, qui in Italia, poteva essere una panacea per sanare sull’onda dell’emergenza il disastroso regno delle mille autonomie dodecacofoniche presidiate da migliaia di mini Ras che, con i loro astrusi editti, impongono i propri diktat alle collettività locali dipendenti, senza che nessuno a livello centrale si sia mai sognato di mettere a punto un progetto nazionale di lungo respiro per ricostruire la sanità territoriale, in modo da far scendere in strada un numero sufficiente di équipe paramediche per presidiare migliaia di check point tipo drive-in per tamponi volanti agli automobilisti, come ha già fatto la Corea del Sud, al fine di individuare gli asintomatici e isolarli dai loro contesti familiari seguendone il decorso.
Ora, tutti sanno che per fermare il nuovo imperialismo mercantilista di Pechino e del suo Partito comunista totalitario occorre con assoluta urgenza riportare in patria le produzioni strategiche, cosa che si può fare ricorrendo alla leva fiscale e alla detassazione del relativo lavoro dipendente. Eppure l’Italia, se solo volesse affamare le voraci clientele della politica e del lavoro pubblico tagliando tutti gli sprechi di quei settori sarebbe di per sé un Paese ricchissimo! Ripeto il solito mantra: è possibile risparmiare decine di miliardi di euro-anno riducendo a soli dieci (proposta del Governo guidato da Matteo Renzi, mai messa in pratica!) le migliaia attuali di centri di spesa, soprattutto in ambito sanitario, con la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi comuni da concentrare in capo a un’Agenzia nazionale completamente autonoma e indipendente dalla politica, alla quale competa altresì la selezione per merito del personale dirigente e dipendente del Sistema sanitario nazionale. Idem, per quanto riguarda la generalizzazione obbligatoria dello smart working in “tutte” le Pubbliche amministrazioni, dello Stato e locali.
Dai risparmi sistemici così conseguiti (decongestionamento del traffico urbano; dismissioni di migliaia di immobili non più necessari, e attuali costosissimi serbatoi immobiliari ipertrofici per ospitare milioni di impiegati e burocrati, di cui nessuno verifica produttività e risultati; mancato acquisto di un ammontare spropositato di beni strumentali e servizi per il personale pubblico dipendente) è possibile costituire un fondo nazionale totalmente indipendente dalla politica, che alimenti il settore italiano della Ricerca & Sviluppo rendendo incedibili per venti anni i brevetti di maggior successo internazionale. I progetti di ricerca sottoposti ai finanziamenti del Fondo da parte dei migliori giovani cervelli della Nazione debbono poi essere sottoposti esclusivamente a una Peer review (con revisori scelti random a rotazione e selezionati dai migliori istituti di ricerca e università del mondo) e approvati sulla base dell’esclusivo merito oggettivo, anche a prescindere da un risultato pratico atteso. Ma, oggi, nemmeno Mario Draghi riuscirebbe a far smuovere di un millimetro questo nostro povero Titanic incagliato!
Aggiornato il 18 maggio 2020 alle ore 14:10