Dl Rilancio, i governatori del Nord puntano alla “riapertura totale”

Il Nord insorge contro Giuseppe Conte e il Decreto Rilancio. I presidenti delle Regioni settentrionali si schierano apertamente contro le misure previste dal provvedimento. Dai parrucchieri, ai ristoranti, c’è chi punta a una riapertura totale già a partire dal prossimo lunedì, consentendo l’allentamento anche delle misure di spostamento. In Veneto, Luca Zaia chiede la riapertura di attività commerciali, bar, ristoranti, attività che offrono servizi alla persona, centri sportivi, palestre e piscine. Da lunedì 18 maggio, Friuli Venezia Giulia e Veneto vogliono dare la possibilità ai cittadini di “fare visita ai congiunti per i residenti nelle aree di confine tra le due Regioni”. L’elemento di valutazione è fornito dall’evoluzione positiva dei contagi.

Anche Massimiliano Fedriga ha manifestato l’intenzione di “riaprire tutte le attività, non soltanto il commercio al dettaglio, ristoranti e bar, ma anche le palestre e i luoghi di cultura”. Si registrano malumori anche in Liguria, dove il governatore Giovanni Toti è alle prese con l’organizzazione della fase due: “Non possiamo dire pronti si riparte, se poi devi saltare su una gamba sola e con le mani legate”, ha spiegato in un’intervista alla Stampa, “la ripartenza deve essere prudente, ma effettiva”. Per queste ragioni il presidente ligure, ha “inviato una lettera al governo” per chiedere “la riapertura di tutte le attività economiche”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana non vuole perdere altro tempo. “Crediamo sia giunto il momento – ha detto – di riaprire i servizi alla persona come parrucchieri ed estetiste, oltre a bar e ristoranti, sia pure nel rispetto delle regole dettate dall’Inail. Attendiamo il provvedimento del governo per capire le loro decisioni, dopo di che eventualmente integreremo”. Dubbi anche sul documento contenente le linee guida dettate dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità, che è stato definito “inapplicabile, insostenibile per le aziende e debole giuridicamente”.

Aggiornato il 15 maggio 2020 alle ore 17:06