Le divisioni lacerano l’universo pentastellato

Il Movimento 5 stelle ovvero il partito dell’identità perduta. Tra sconfitte alle Amministrative e alle Regionali e la débâcle delle Europee, i grillini, ormai, navigano a vista. Dopo l’uscita di scena momentanea di Luigi Di Maio e la reggenza di Vito Crimi, nella creatura politica di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, sta andando in scena il tutti contro tutti. Tra filo-governisti giallorossi e nostalgici dell’esecutivo gialloverde.

Da una parte la linea di Di Maio si è dimostrata intransigente contro la regolarizzazione dei migranti; dall’altra la linea di Roberto Fico, è stata tendente al dialogo per trovare un compromesso sulla sanatoria. Ma i papabili alla guida dell’ex furia gialla sono numerosi. Forse, troppi: Nicola Morra, Paola Taverna, Roberta Lombardi, Chiara Appendino, Stefano Buffagni, Stafano Patuanelli. Ma su tutti, naturalmente, si staglia Alessandro Di Battista. Il “non parlamentare” amico-nemico del ministro degli Esteri. È sua l’ombra che mette in fibrillazione il Movimento.

Come riportato dal Messaggero, i filogovernisti hanno avvertito: “Deve intervenire Beppe Grillo. Sennò, Di Maio fa saltare tutto”. L’ex capo politico pare sia tentato da un governo di centrodestra allargato: ecco perché i rapporti con i colleghi della maggioranza giallorossa non sono del tutto ottimi. Potrebbe contare sul sostegno di Crimi (che viene giudicato “inconsistente”, “troppo debole” e “senza carisma”), di Carlo Sibilia (sottosegretario all’Interno), di Manlio Di Stefano (viceministro degli Esteri), e di una gran parte dei parlamentarti campani e siciliani.

Dall’altra parte, come sottolinea il Giornale, spunta Di Battista: c’è una fronda che si avvicina alle posizioni di Ignazio Corrao e di Piernicola Pedicini all’Europarlamento, ispirate alla linea politica originaria dei pentastellati. E lo scenario che ci viene descritto risulta essere molto concreto: “Prima di ogni ricollocazione altrove, se si è ancora in tempo, i dimissionari e gli espulsi di Parlamento e Senato potrebbero ritrovarsi intorno a Di Battista e a Gianluigi Paragone”.

Aggiornato il 14 maggio 2020 alle ore 14:59