Dl Rilancio, Gualtieri: “Provvedimento molto consistente”

Si lavora ancora in queste ore alle coperture del decreto Rilancio. È quanto emerge mentre è in corso la riunione del pre-consiglio che serve a preparare il Consiglio dei ministri per il varo del testo. All’appello mancherebbero infatti, a quanto confermano diverse fonti, sia i fondi per la piena copertura della cassa integrazione del decreto Cura Italia, sia risorse per misure come gli incentivi al personale sanitario. Ieri il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha detto che si tratterà di un “provvedimento molto consistente”. La quadratura delle coperture si è fatta sempre più difficile e il maxi decreto Rilancio da 55 miliardi si è andato ad incrociare con la regolarizzazione di braccianti agricoli, colf e badanti. Il M5s avrebbe rimesso in discussione l’accordo di massima raggiunto domenica notte in un altro vertice fiume, sconfessando l’azione di Alfonso Bonafede e Vito Crimi. Dal Pd assicurano che la quadratura del cerchio sembrerebbe raggiunta.

In mattinata una nota di Palazzo Chigi spiegava che “il presidente Giuseppe Conte, i ministri e le forze di maggioranza stanno lavorando senza sosta, confrontandosi costruttivamente e nel segno dello spirito di squadra, con un solo obiettivo: dare nelle prossime ore il via libera a una solida rete di sostegni, aiuti e investimenti a protezione di cittadini, famiglie e imprese alle prese con una crisi senza precedenti”. In ogni caso, la novità del decreto riguarderebbe il taglio dell’Irap che interesserà tutte le imprese fino a 250 milioni di ricavi: si tratta di quasi un milione e ottocentomila attività produttive, artigianali e commerciali. Praticamente tutte visto che oltre i 250 milioni, stando alle statistiche sulle ultime dichiarazioni dei redditi, ci sono solo 970 imprese. I contribuenti interessati non dovranno andare alla cassa entro il 16 giugno per pagare saldo e acconto dell’imposta, senza distinzioni in base alla perdita di fatturato, come previsto dalle prime bozze della norma. Ancora in valutazione anche le misure a sostegno delle ricapitalizzazioni, nelle prime ipotesi un mix tra sconti fiscali e intervento dello Stato attraverso Invitalia, mentre per le grandi imprese dovrebbe essere confermato il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti con un fondo apposito. Per le imprese sono in arrivo anche altri fondi per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e ridurre il rischio contagio. I primi 50 milioni messi a disposizione di Invitalia con il programma imprese sicure sono finiti il primo giorno, davanti a un boom di domande per oltre un miliardo di richieste di rimborsi per i soli acquisti di mascherine e dispositivi di protezione.

Ora dovrebbero esserci altri 600 milioni tra credito d’imposta per le sanificazioni e i dispositivi e aiuti a fondo perduto sempre per adeguare i posti di lavoro: Le imprese fino a 9 dipendenti potranno avere massimo 15mila euro, 50mila euro fino a 50 dipendenti e quelle più grandi massimo 100mila euro. Nelle ultime bozze spuntano poi altri provvedimenti, che vanno dall’ampliamento di chi potrà usare il 730 per fare la dichiarazione dei redditi, a un aumento delle famiglie che potranno sfruttare il bonus per andare in vacanza in Italia. Il tetto di Isee infatti sale da 35mila a 50mila euro per un tax credit. Per aiutare il turismo, il settore più martoriato, ci saranno sconti per gli affitti e anche l’abolizione della prima rata dell’Imu, a patto che alberghi e pensioni siano gestiti dai proprietari. Infine previste alte 16mila assunzioni di insegnanti, che portano a 32mila il totale dei nuovi ingressi nella scuola.

Frattanto, i primi cittadini scrivono al premier. “Il governo ci ascolti, potrebbe saltare l’erogazione di servizi essenziali. Non vorremmo ritrovarci a gestire “pericolosi assembramenti” di rifiuti lungo le strade delle nostre città”. Lo scrivono in una lettera diretta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente dell’Anci, il delegato alla finanza locale, i sindaci delle città metropolitane e tutti i presidenti delle Anci regionali, in rappresentanza dell’intera categoria dei sindaci italiani.

Aggiornato il 12 maggio 2020 alle ore 13:40