Prendere soldi dall’Europa senza condizioni

Premesso che Sergio Mattarella ha la grave colpa di non avere portato per tempo, quando cioè avrebbe dovuto, gli italiani a votare secondo democrazia, e premesso che i decreti personali di “Giuseppi” sono illegittimi in quanto contro ed in difetto di applicazione della Costituzione italiana mancando totalmente, per la loro efficacia, l’intervento e lo svolgimento di ruolo di tutto intero il Parlamento italiano, oggi il Paese ha un urgente bisogno di soldi, che, non è un caso – posto che Conte non è mai stato eletto – stentano ad arrivare, e di fatto non arrivano. Quando ci si presenta alle elezioni politiche e si viene investiti di legittimazione al Parlamento e al governo, si acquisisce la responsabilità politica ancora prima che personale dell’investitura ricevuta da parte del popolo elettore. In assenza di codesta investitura, cioè mancando Giuseppe Conte di voti ed elezione alcuna, quegli non rappresenta politicamente nessuno, pertanto non è un caso che oggi sia l’esempio della totale incapacità e incompetenza e della caduta libera nel disastro – economico, politico e sociale – del Paese stoltamente incappatogli.

Soggetto che crea artatamente panico e terrore tra gli italiani per sfruttare oggi la drammatica e tragica “occasione” del Coronavirus cinese per calpestare e stravolgere cosi, una a una, ogni nostra regola democratica. Nel caso di Conte, ciò è all’evidenza riprovevole destando particolare allarme l’assenza e la scomposta reazione contro le violazioni in corso, nel caso differentemente di Mattarella non si può non constatare che non può – così come non poteva e non avrebbe potuto – non sapere, gridando le azioni e comportamento al cospetto della Carta costituzionale, disattesa, e di tutta l’Italia. Fatte tali debite premesse che sfociano tutte nella sola ed unica via di possibile “soluzione” ovvero andare a votare e rientrare immantinente nella Costituzione e nel suo dettato fondamentale, ciò che l’Italia deve fare con e dentro l’attuale Europa franco tedesca sbagliata, è lucrare e portare a casa, incassare quanto può, possibilmente il più possibile. Ciò possiamo fare dotandoci di un nuovo Parlamento e nuovi governi, cioè votando, facendo votare secondo democrazia gli italiani.

Senza governi e Parlamenti eletti, non è possibile incassare dato che i rappresentanti ineletti non rappresentano nessuno, e mutatis mutandis lo stesso Sergio Mattarella è di fatto ineletto dal popolo italiano e non rappresenta per certi versi pur’egli nessuno degli interessi che accumunano tutti noi, cioè gli interessi degli italiani e dell’Italia espressi e manifestati, voluti tramite voto elettorale. Prima di tutto quindi, è necessario andare a votare, con mascherina guanti e distanziati tutti. Porre fine ai governi non eletti e alle assenze di voti legittimi elettorali. Aprire le urne, oltre il Paese tutto. Mantenere chiuse talune zone più colpite dal virus cinese, andare avanti come si può. Più che si può. E veniamo ai soldi dall’Europa di cui l’Italia ha urgente bisogno. È noto a tutti che, più si ha urgenza, e meno arrivano. Chi ha bisogno, in genere, è l’ultimo ad avere i soldi che servono, perché chi deve darli si accanisce quanto più possibile a negare e ritardare ciò che deve.

L’Italia quindi cominci, per necessità, a fare da sola, nel mentre predisponga un gioco ad incastro strategico, un vero e proprio ricatto di uscita da questa Europa sbagliata, al fine di obbligarla a versare.  Ad esempio sarebbe interessante chiarirsi in Italia se il Mes, già peraltro approvato di nascosto dall’ineletto Conte a titolo unicamente personale, sia privo – come dice Silvio Berlusconi – o pieno – come sostiene Giulio Tremonti – di condizioni per l’Italia inapprovabili. È chiaro infatti che, se ove sia privo di condizioni e si tratti di ricevere e prendere trentasette miliardi di euro circa dall’Europa – come si dice a Roma, “a gratis”, – dobbiamo prenderli, se al contrario, a fronte della ricezione dei soldi, si sottopone l’Italia al trattamento nefasto già perpetrato da questa stessa Europa sbagliata alla Grecia, si deve riformulare l’accordo, cestinare l’attuale irricevibile, stipularne uno privo di condizioni all’Italia svantaggiose.

L’organizzazione europea e quella mondiale sono piene di istituzioni che sinora hanno fatto fondamentalmente unicamente i propri interessi, dall’Italia economicamente iper sovvenzionate, e che oggi devono essere chiamate e portate, costrette ad un “redde rationem” in nostro favore. Si pensi alla Bce, al Fmi, alla Bei. Insomma i rappresentanti eletti devono mettersi a tavolino e realizzare una strategia europea e mondiale di incasso in favore dell’Italia, formalmente per fare fronte alla emergenza data dal virus cinese, sostanzialmente – anche – per “pareggiare” i conti e rimettere in ordine ed in equilibrio squilibri economici commerciali e finanziari troppo a lungo lasciati andare con nostro incauto e sommo pregiudizio – economico ancora prima che politico – italiano. Tecnicamente, in Italia, il ministero del Tesoro e la Banca d’Italia possono, insieme, fare affluire liquidità a iosa ed a sufficienza per fare fronte alla ricostruzione che necessariamente attende il nostro Paese, e che – lo si ricordi – sarà impossibile fintantoché Sergio Mattarella non sarà persuaso, indotto e costretto a sciogliere le Camere – come avrebbe dovuto fare già molto tempo fa – e consentire così agli italiani, a noi tutti, di votare.

Aggiornato il 05 maggio 2020 alle ore 12:06