
Nella versione salata e affumicata, veniva appesa con lo spago su un trave delle più misere dimore sopra ai tavoli di cucine miserabili: era l’insaporitore del poco pane che si riusciva a reperire ai tempi dell’economia di sussistenza. Una strofinata, era la norma. Due, eri un ingordo. Parlo dell’aringa. E da tempi dell’aringa è stato il solito vaniloquente discorso del “premier” alla nazione! Anzi, pur nella sua prosopopea a metà strada fra azzeccagarbugli di provincia e il Grande Fratello di George Orwell, è stato lo stesso discorso “un’aringa”: la R in meno è fortemente voluta! Salata, affumicata, misera. Una cosa inaccettabile in un Paese civile in una democrazia liberale! Dieci minuti di fuffa autocelebrativa come preambolo da “uomo che tutto il mondo ci invidia” (ma dove?), cui come sempre è seguito il nulla!
Peggio, un nulla infarcito di bugie e vaghi profumi di companatico al netto di qualsiasi pane. Sale e fumo, dicevamo. Sale, sulle ferite di un’economia martoriata. Fumo, quello di roboanti programmi su future riforme (quali?) a cui da tre mesi non corrispondono altro che caos e improvvisazione, incapacità e confusione, dati taroccati ma certificati da “esperti” e “scienziati”, smentiti poi dalle certezze del 99,9 per cento della comunità scientifica ed economica internazionale! Dove da noi i professionisti hanno (e neppure tutti) ricevuto in tre mesi 600 euro e basta, in tutt’Europa e nel mondo civile si parla di una media di 2.500 euro al mese per famiglia e almeno il quintuplo per mini aziende e società: a fondo perduto!
Dove da noi sono continuate ad arrivare bollette “come se ci fosse un domani”, ovunque le hanno sospese. Dove da noi tasse e balzelli e pregresso sono solo stati spostati, e di pochissimo, ovunque sono stati cancellati. Dove da noi per ripartire si concederà e neppure a tutti e solo dopo una trafila insopportabile di indebitarsi privatamente (ma a fittizia “garanzia dello stato”), ovunque si sono concesse linee di finanziamento a fondo perduto da parte dei singoli Stati! Non voglio parlare di Germania e Regno Unito, Usa, Olanda o Danimarca, parlo della Slovenia: marzo, 350 euro da governo (hanno adottato un soft lockdown da ben oltre la metà del mese di riferimento): poi, 700 euro al mese per tre mesi, e tributi e contributi annullati sino a tutto giugno incluso. E questo solo per i professionisti. Dov’è che in tutta Europa “ci avrebbero copiato”? In cosa?
Nel murare vivi i cittadini senza nemmeno far praticare le attività più salutari come quelle solitarie nei boschi o sportive? Certo, ci guardano tutti e tutti ci hanno guardato, ma per capire cosa non fare. Perché sbagliando tutto, ci siamo presentati al mondo con dati irreali e spaventosi calcolati con sistemi figli solo dell’improvvisazione o della malafede! E ora, ora non resta che provare a far pena all’universo sperando che per pietà e compassione, ci arrivino quattro spicci dall’Europa! E qui la domanda si pone sovrana: che se ne farà poi di questi soldi, quale che sia lo strumento per averli (che lo si chiami Mes o Recovery Fund, poco importa)? Come si pensa di ridarli questi danari che saranno – si badi bene – solo a prestito? Con quale economia? Con quale visione? Con quale strategia?
Quella della libera impresa e della crescita e del coraggio che dagli anni Sessanta in poi ha fatto dell’Italia uno dei titani della produzione e dell’industria mondiali? O puntando in maniera suicida a modelli sino-sudamericani fatti di assistenzialismo, miseria diffusa, pressione fiscale che stritola, burocrazia che asfissia, stato di polizia sanitaria permanente giustificati con una “strategia della tensione” senza fine, solo per far continuare a “regnare” alla più indegna, incapace e approssimativa “classe dirigente” che il mondo civile abbia mai veduto? Che avete in mente? Altri forestali da assumere in Calabria? Potenziare i consorzi di bonifica? Reddito universale col quale a malapena ci si compri per l’appunto un’aringa da appendere ai travi di una casa pignorata? Dico, non avrete per caso in mente dopo tutto questo, magari una “bella” patrimoniale?
No, perché avrebbe l’efficacia di chiodi a pressione sulla bara del paese, oltre che il là, il rompete le righe ad un escalation di tensioni sociali dalla portata esplosiva! Ma davvero si può pensare di continuare a far parte dell’Occidente e del XXI secolo con una classe politica di questo livello? Ma veramente il Paese che fino a quindici anni fa era il più e più invidiato al mondo, deve trasformarsi in una patetica repubblica delle banane da B-movie distopico, dove regnano solo la paura (ma di cosa?) e la miseria, per far continuare a quattro scappati di casa di continuare a percepire uno stipendio a debito collettivo, e un “premier per caso” di propinarci la sua bulimia dialettica fatta di nulla? Sul serio vogliamo che l’Italia – dico l’Italia – diventi una miserrima nazione basata sull’aringa? Anche basta!
Aggiornato il 28 aprile 2020 alle ore 13:24