Molte categorie criticano le decisioni del Governo non tanto per il loro contenuto ma soprattutto perché non sono state consultate prima le parti interessate dei vari settori produttivi. Tra quelli che hanno fortemente manifestato il loro dissenso e criticato duramente l’Esecutivo figura la Confimprese Turismo Italia, con il suo presidente Giuseppe Sarnella, al quale abbiamo chiesto le ragioni di tanto dissenso e così ci ha risposto.

“Il Governo – afferma Sarnella – sta prendendo continuamente decisioni, per la verità con una comunicazione estremamente dilettantistica, ma quello che ci lascia più perplessi e che queste decisioni sono spesso prese nell’isolamento più sconcertante. Non c’è testimonianza che siano state consultate, preventivamente, le varie categorie interessate ai provvedimenti. Questo probabilmente avrebbe creato decisioni molto più vicine alla realtà quotidiana piuttosto che legate ad esperti che spesso, pieni di teorie e nozioni, non hanno però mai amministrato nemmeno il condominio di casa”.

Per Sarnella, “un conto sono le teorie, un conto è essere presente tutti i giorni sui problemi del settore e la capacità, tutta italica, di cercare di risolverli. Non mancano, purtroppo, esempi in questo campo specie quando il Paese è stato affidato a professori universitari, non voglio fare nomi, esperti in teorie ma no della realtà ed abbiamo visto quello che è successo dato che ancora ne stiamo pagando le conseguenze. Non ci voleva molto prima di chiudere bar, trattorie, negozi. Occorreva convocare le rappresentanze dei singoli settori e studiare insieme i provvedimenti, poi naturalmente avrebbe sempre deciso il Governo ma certamente con più consapevolezza della realtà”.

Sarnella sottolinea come Confimprese Turismo Italia sia stata “tra le prime organizzazioni ad offrire alla cittadinanza delle proposte concrete, come quella di mettere a disposizione degli ospedali camere d’albergo per combattere l’affollamento delle corsie. Proposta, questa, che è stata utilizzata da molti ospedali ma che non è stato possibile coordinarla con il Governo perché nessuno dell’esecutivo si è sentito in dovere di approfondirla con Confimprese Turismo Italia. Se ci fosse più dialogo e non l’isolamento governativo, si potrebbe suggerire all’esecutivo di avere una maggiore frequentazione con le rappresentanze delle imprese che fanno turismo non solo perché il turismo rappresenta il 20 per cento del Prodotto interno lordo, ma anche per suggerire alcune iniziative che possono dare, da subito, lavoro a migliaia di persone approfittando proprio del fatto che gli alberghi sono chiusi e molti necessitano di manutenzione e lavori vari. L’isolamento, in ogni settore, non premia mai specie in politica che dovrebbe rappresentare il coordinamento delle esigenze dei cittadini. Purtroppo, invece, viene il dubbio che prima dei cittadini la politica pensi ai propri bisogni ma spero sinceramente di sbagliarmi. Oggi, infatti, in politica non basta l’onestà, condizione necessaria ma non sufficiente, perché il politico onesto è il politico capace”.

Presidente, lei si sente fiducioso per il futuro?

“Essere fiduciosi è un dovere più che una speranza. Abbiamo passato altri momenti difficili e ne sono certo usciremo anche da questo. Ma per abbreviare i tempi è necessaria una stretta collaborazione fra tutte le componenti della società. Soltanto uniti troveremo le soluzioni più idonee. Adesso non ci devono essere colori e partiti ma tutti uniti per dimostrare ancora una volta che siamo una grande nazione ed un grande popolo”.

Aggiornato il 10 aprile 2020 alle ore 13:49