
Stanno provando a buttarla in caciara con l’Europa e i “tedeschi cattivi” del Die Welt, che avrebbero addirittura osato dire “la mafia aspetta i soldi europei”. Tra l’altro, hanno usato le stesse identiche tesi che il Luigi Di Maio di oggi in versione indignata, usava ogni due per tre in campagna elettorale. Hanno torto i tedeschi (Di Maio, di sicuro)? Dipende, tocca solo capire cosa si intende per mafia oggi. Insomma, in cosa si è evoluta. Com’era quella storia dei rapporti Stato-mafia? Ci ritorneremo. Ora, parliamo di cose urgenti mentre i ponti crollano e i terremotati non hanno ancora nemmeno una casa dove stare. C’ho impiegato un’ora a scorrere le castronerie in burocratese puro del decreto in Gazzetta Ufficiale. Sarebbe la risposta esecutiva della sparata televisiva riguardo al piano dalla “potenza di fuoco inaudita”.
In sintesi: se ovunque, a sostegno dell’economia reale (piccole e medie imprese, famiglie e professionisti), hanno fatto tutto in tre giorni con al massimo due fogli comprensibili anche da un nostro sottosegretario a caso, il governo in carica ha prodotto un mostro di lunghezza biblica che, nel migliore dei casi, brilla per spiccata inutilità, quanto non per la sua assoluta pericolosità. Sua e di chi l’ha prodotto. Ovviamente, a carico dei destinatari: imprenditori e Partite Iva. In pratica, è nulla più che una delega di potere esecutivo in materia economica data in bianco alle banche senza nemmeno consultare ab ovo l’Abi (Associazione bancaria italiana, che infatti, alle 9 si sera ha diramato un altro documento “esplicativo” di 57 pagine). In teoria, dicevano avrebbe portato a prestiti a pioggia sul 25 per cento del fatturato a garanzia dello Stato. In pratica, tutto resta in mano alle banche, che invece presteranno (a babbo morto) a chi vogliono loro secondo criteri che alla fine sono i soliti! In teoria, doveva essere una cosa da 400 miliardi.
In sostanza, a mala pena costerà 5 miliardi allo Stato: posto che uno riesca ad arrivare al finanziamento. E si capisce da subito che sarà un percorso di guerra quello per arrivare alla meta. A che pro in ogni caso? Per accendere un altro mutuo che alla fine servirà si e no a pagare le tasse doppie di giugno! E dopo? In teoria, doveva essere almeno a interessi zero, in pratica, ci saranno interessi oscillanti fra 1,2 per cento e l’1,9 per cento. Ricordo che ovunque – meno che da noi – sono stati erogati soldi veri a fondo perduto. Gli italiani aspettavano almeno adesso un documento semplicissimo, e invece, ecco 37 pagine, fra commi e bis e ter e quater. Vedi postilla VI del paragrafo II facente riferimento all’articolo x, y. z. Insomma, la solita solfa.
Trentasette pagine, trentasette sfumature di grigio, trentasette sfumature di niente. Tranne il solito coacervo di postille e rimandi con cui da secoli lo Stato non comunica coi cittadini! Una roba da bocciare anche alla scuola Radio Elettra di economia e finanza. Il capitolo maestro del manuale relativo a cosa non fare in caso di emergenza economica. Si capisce bene una sola cosa (mentre le bollette continuano ad arrivare): la classe produttiva è sola. Anzi, in questo governo ha un vero e proprio nemico. Che a questo punto non esito a definire un nemico del Paese nel suo insieme, e quindi di ogni idea di Europa che si possa immaginare. Già, perché la frattura sociale fra statali e chi è fuori che si appresta a creare, sarà incolmabile se non si corre subito ai ripari. La spaccatura fra italiani di serie A, quelli protetti dallo Stato in qual si voglia modo, e tutti gli altri – non solo al di fuori di ogni rete di protezione, ma addirittura usati come carne da macello e scudi umani per mere pregiudiziali ideologiche e manifesta incapacità a gestire sistemi integrati complessi – si trasformerà in conflitto.
Com’era il mantra? Restiamo uniti. Difficile esserlo quando ti vedi sparire sotto il naso tutto, perché lo Stato non vuole toccare uno che dei privilegi della sua casta, correggere un errore del passato, ammodernarsi, snellirsi, sottoporsi almeno ora a una cura dimagrante per lasciare un po’ di pane a chi per secoli lo ha nutrito ed ingrassato a dismisura. Diventare europeo, cosa che da tempo hanno fatto i suoi imprenditori (che infatti, brillavano per l’export). E poi, sarebbero cattivi i tedeschi! Li conosco e frequento da una vita, parlo tre lingue di cui l’inglese alla perfezione, nel mio lavoro di manager quando provai a spiegare a innumerevoli colleghi (tedeschi, ma non solo) aborti italici quali “Solve et repete”, “durata dei processi in Italia”, “livello di emolumenti dei nostri parlamentari e politici in genere”, “sprechi e costi della corruzione”, “perché è inutile che un ragazzo bravo tenti carriera universitaria, se non è protetto da barone o minimo figlio di consigliere regionale”, “livello di pressione fiscale in Italia”, “numero forestali in Calabria”, “costo degli appalti”, “regime delle cooperative”.Il loro commento fu uno solo: “This is mafia”. More or less, my friends, more or less.
Aggiornato il 10 aprile 2020 alle ore 14:13