Parliamoci chiaro quando il governo più di sinistra della storia canta vittoria politica è perché ci imbroglia, spera di intortare la collettività coi fuochi d’artificio per fare in modo che guardi in alto e non dove cammina. Del resto lo sappiamo, dalle feste sul balcone ai brindisi sulla piazza di Montecitorio, agli annunci da istituto luce sulla pioggia di soldi o gli applausi per l’elezione di Ursula Von der Leyen che senza i grillini sarebbe rimasta a casa.
Ebbene con la firma dell’accordo sul cosiddetto Mes light, senza condizioni, s’è consumato l’ennesimo inganno camuffato da grande risultato, perché nella realtà nulla è cambiato sui vincoli capestro del trattato. Ecco perché scriviamo che si è aperta la porta sia alla troika che alla patrimoniale, andiamo per ordine, la firma del Mes infatti prevede l’eliminazione delle condizioni a condizione, scusate il giro di parole ma sta qui l’imbroglio, che i soldi siano usati solo per motivi sanitari legati al virus.
A parte che già questo rappresenta un vincolo, dunque parlare di eliminazione delle restrizioni è una bugia, ma poi chi stabilirà se l’uso eventuale del Mes sia avvenuto per esclusive necessità da Covid-19? La Ue, sarà l’Europa a stabilire se il finanziamento sarà stato coerente con gli scopi. Ebbene nel caso in cui qualche manina della Ue, tedesca, olandese, finlandese, dovesse ravvedere anche parzialmente un uso improprio degli stanziamenti, tutti i vincoli del Mes scatterebbero automaticamente a partire dalla possibilità di un controllo della troika sui conti.
Verrebbe da dire fatta la legge scoperto l’inganno, per questo non avremmo dovuto accettare il tranello sull’uso dei finanziamenti, un gattopardo che ci espone al giudizio di un’Europa che a partire dalla Germania come ha scritto sconciamente Die Welt ci considera mafiosi, una vergogna. Ma se ciò non bastasse c’è il resto, perché se la Ue ritenesse camuffato l’utilizzo del Mes e avviasse le procedure per il riordino dei conti l’imposizione della patrimoniale sarebbe conseguente, del resto si tratta di un chiodo fisso dell’Europa e dell’attuale sinistra di governo.
Ora si dirà che siamo maliziosi, prevenuti, malfidati, ma a parte che fidarsi è bene non fidarsi è meglio, dopodiché per voi una Ue che non aspetta altro di costringerci ad usare il patrimonio privato per ripianare il debito pubblico e che già con Monti ci obbligò all’antipasto, ha smesso di volerlo? Non solo non ha smesso, ma col governo attuale troverebbe una sponda eccezionale, quella che non avendo il coraggio di farlo in proprio giustificherebbe tutto con la scusa degli obblighi europei, della catastrofe generale per una patrimoniale di salvezza nazionale.
Ecco perché siamo sicuri che gli accordi siglati dal governo abbiamo spalancato le porte ai commissari, del resto chi non ha coraggio, capacità e temperamento ha bisogno di nascondersi dietro un paravento, un’ipocrisia spacciata per salvezza dell’economia. La stessa ipocrisia politica con la quale in questi giorni si è fatto credere alla gente di essere intervenuti non solo enormemente ma immediatamente, una bugia smentita dai fatti che testimoniano il contrario perché fino ad oggi i soldi restano nell’immaginario.
Non una lira del decreto di marzo è arrivata alla gente, al contrario è arrivato un esempio indecoroso del malfunzionamento dell’Inps, come sulla potenza di fuoco di quello d’aprile arriverà la tagliola delle banche e della burocrazia prima che il denaro sia disponibile per le aziende e per l’economia. Con gli annunci si è fatto credere agli italiani che fossimo sceicchi, centinaia di miliardi qua centinaia là, erogazioni e leve da nababbi, in realtà non solo è tutto al palo ma il governo è alla disperata ricerca di danaro ecco perché si è inginocchiato al Mes per una trentina di miliardi.
In questi 3 mesi non si è fatta l’ombra di una revisione della spesa che avrebbe fornito molto più dei 30 miliardi del Mes, si sono chiesti sacrifici estremi al sistema privato produttivo senza intervenire minimamente sugli sprechi, sperperi, erogazioni superflue per l’apparato pubblico. Non si è stati capaci di tagliare nulla anzi si sono dati per la cooperazione centinaia di milioni di euro, confermate consulenze, stipendi, prebende, contratti e assistenze milionarie, che anche se fossimo stati in piena euforia economica avrebbero dovuto essere spuntate.
Eppure siamo andati in Europa col piattino, non abbiamo ascoltato le proposte del centrodestra per un prestito straordinario degli italiani al paese che avrebbe avuto successo in alternativa all’esposizione sovrana con la Bce, col Mes e di più alla patrimoniale in attesa dietro l’angolo. Resta solo la certezza che passato tutto prima o poi torneremo al voto, perché alle urne si dovrà andare, a quel punto gli italiani potranno fare i conti per cancellare gli sbagli, le ingiustizie, le angherie di un’esperienza disgraziata e con troppe ipocrisie.
Evviva l’Italia, gli italiani, ce la faremo nonostante tutto, state a casa e per quanto possibile Buona Pasqua a voi.
Aggiornato il 10 aprile 2020 alle ore 14:33