
A noi, cosiddetti, euroscettici i radical chic, cattocomunisti del Pci-Pds-Ds-Pd, ce ne hanno dette sempre di tutti i colori a partire dalla critica sull’eurotassa di Romano Prodi per entrare in quest’imbroglio. Anche allora almeno per metà ci presero in giro, pagammo 100 e nonostante la promessa ci restituirono 50, giusto per ricordare il valore che a sinistra danno alla parola.
Perché sia chiaro se memoria deve essere ,che sia , troppo facile parlare della memoria in generale e fare finta di niente sugli errori, debolezze e sottovalutazioni che ci costano tutt’ora. Quest’avventura che era stata disegnata come un sogno, la nuova frontiera del benessere e della fraternità, della condivisione e solidarietà, iniziò proprio così, con una bella tassa in capo a tutti e un cambio lira euro a sfavore dell’Italia.
Ci illusero coi famosi mutui al 5 percento per invitarci a comprare case che la sinistra aveva già individuato come gallina dalle uova d’oro, insomma diventate proprietari che poi ci penseremo noi, infatti tra tasse, Imu e via dicendo sulla casa da allora ad ora ci hanno massacrati. Ci illusero con l’apertura del mercato per valorizzare le nostre eccellenze, salvo scoprire poi la realtà delle quote latte, del diametro delle mele, vongole, delle limitazioni alle nostre migliori produzioni agroalimentari, non ci fu difesa semmai la soccombenza sempre.
Come soccombenza è stata su tutto, obbligati a dare più che ricevere, a contribuire più che distribuire, a pietire per qualche concessione come fossimo vassalli, a subire imposizioni dalla legge del più forte anziché del primus inter pares come avevano promesso. Insomma è dall’inizio dell’Europa che ci siamo fatti trattare non da paese fondatore, ma da membro marginale, sugli stessi parametri iniziali, tagliati apposta per qualcuno, pur di sbandierare il sogno non si è difeso l’interesse della nazione.
Sia chiaro, conosciamo gli errori e i pesi sul bilancio del paese dovuti alle politiche precedenti, fatte di sbagli e scelleratezze, tali per cui all’ingresso nella Ue stavamo peggio di altri, ma quegli errori guarda caso furono fatti proprio da chi sapeva e non ci ha difeso. Tanto è vero che accettammo tutto, compreso di entrare in un consesso nato ad immagine e somiglianza della Germania, ogni regola, vincolo, parametro del patto, dalla moneta alla banca centrale fu tarato come fosse il marco e la Bundesbank.
Un peccato originale che non solo non abbiamo mai corretto ma peggio in corso d’opera abbiamo contribuito ad inasprire abituandoci a subire anziché reagire, a sopportare al posto di modificare, arrivando a pagare un’eresia quella corda al collo che oggi ci provoca asfissia. L’unico sollievo in tutti questi anni è stato il governo della Bce in mano a Mario Draghi, perché sia chiaro se al posto di Mario ci fosse stato Jens Weidmann, assieme a Mario Monti sarebbe arrivata la troika, perché il progetto era proprio quello, non è vero che l’uno fosse per evitare l’altra.
Insomma c’è voluta la risolutezza di Draghi, la sua forza di tenere duro negli scontri con i tedeschi, la genialità di stroncare ogni tentativo di polverizzare il nostro paese, insomma c’è voluto il Whatever it takes, tanto è vero che tolto lui siamo punto e a capo e arriva il Mes. E qui torniamo all’importanza della memoria, vi ricordate quando Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri si sbracciavano per contrastare gli allarmi cosiddetti antieuropeisti del centrodestra sul pericolo del Mes? quando garantivano che non solo non fosse pericoloso ma che l’Italia non ne avrebbe mai avuto bisogno?
Vi ricordate quando applaudivano all’elezione coi voti dei grillini e purtroppo di Forza Italia, di Ursula Von Der Leyen, mentre dal resto del centrodestra salivano i dubbi per una Ue troppo in mano a Francia e Germania, parliamo di Christine Lagarde e di Ursula? Vi ricordate quando il centrosinistra annunciava trionfale la nomina di Gentiloni all’economia perché sarebbe stato il baluardo dell’Italia, mentre noi dicevamo il contrario visto che il vero capo sarebbe stato il falco suo vice Valdis Dombrovskis ?
Ebbene se la memoria deve avere un ruolo, chi aveva ragione? Chi aveva visto giusto sulla Christine Lagarde, ursula von der leyen, Paolo Gentiloni, alla luce del menefreghismo, dell’ipocrisia, della falsità, sul Mes, sulla Bce, sulla solidarietà? La verità è che l’Europa se ne frega come se ne è fregata sempre, dall’immigrazione alla finanziarizzazione, dalla condivisione alla ripartizione, c’è poco da aspettare 15 giorni perché ci dica, dovremmo essere noi a dire che siamo sazi e stufi di subire gli sberleffi. Soprattutto dai tedeschi, una nazione che non solo nella storia ha causato drammi e tragedie, danni e dolori incalcolabili, ma che ha la sfrontatezza di dimenticare, a proposito di memoria, che negli anni Cinquanta se non avesse avuto condonati i costi della guerra sarebbe finita ramengo, insopportabile.
Ecco perché diciamo che ha ragione Draghi, al diavolo i patti, i vincoli, la risposta degli ipocriti, aumentiamo il debito e andiamo avanti, eroghiamo subito tutto quello che serve alle aziende e al paese per ripartire e ricostruire, dalle crisi si può uscire dalla tagliola no. Questa Europa è già finita ne serve una nuova di zecca, la scriveremo assieme la scriveremo noi. Ce la faremo sarà dura ma vinceremo, al posto di una fine senza impegno metteremo un impegno senza fine anche per ricordare quando finalmente ci faranno votare.
Aggiornato il 31 marzo 2020 alle ore 13:53