Coronavirus, Conte e Lamorgese confermano una “nuova stretta”

Giuseppe Conte promette di allungare il “blocco totale”. Il presidente del Consiglio intervistato dal Corriere della sera, a proposito di una possibile proroga delle misure per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. “Abbiamo evitato il collasso del sistema – osserva Conte – le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima; è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso non potranno che essere prorogati alla scadenza”. Per il premier, “bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo; sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire”.

Per Conte, “noi siamo più che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora; ispirati ad almeno quattro principi: trasparenza, massimo rigore, adeguatezza delle misure, proporzionalità”. Il capo del governo rivela che è in dirittura d’arrivo, forse tra due settimane, anche un altro decreto dedicato alla leva di politica economica interna: “Ci stiamo lavorando giorno e notte nonostante l’emergenza, sarà un’opera di sblocco di investimenti pubblici mai vista prima, per alcune decine di miliardi di euro; non so dire al momento se saranno 50 o 70 o 100 miliardi di euro”. Poi Conte torna sulle indiscrezioni circa la possibilità di modificare la legislazione attuale sulla golden power, l’ipotesi sul tavolo sarebbe quella di considerare strategiche tutte le aziende quotate alla Borsa di Milano, comprese banche e istituti finanziari.

Luciana Lamorgese conferma a Repubblica l’ipotesi di nuovi divieti se non ci sarà responsabilità. Secondo la ministra dell’Interno “sono giorni cruciali per contenere la diffusione dell’epidemia ora, ancora di più, ognuno di noi, nessuno escluso, deve impegnarsi perché questa emergenza sanitaria possa essere superata”. La ministra lancia un appello: “Che ognuno di noi diventi controllore di sé stesso. Anche al fine di evitare eventuali ulteriori restrizioni. Dalle nostre scelte individuali dipende il bene di tutti”.

La ministra vuole “richiamare il senso di responsabilità di tutti i cittadini restate in casa, uscite soltanto se c’è una stretta necessità di farlo. Tra l’11 e il 17 marzo le forze di polizia hanno controllato più di un milione di persone e quasi 50mila sono state le denunce per la mancata osservanza delle disposizioni. Con il crescente numero di contagi e con la drammatica esposizione al virus soprattutto del personale sanitario, il Paese gioca una partita che deve essere vinta a tutti i costi”.

 

 

 

 

Aggiornato il 19 marzo 2020 alle ore 13:57