
Manca poco che Chiara Ferragni e Fedez, in arte i Ferragnez, facciano meglio per il Nord della confusa e manchevole Protezione civile di Angelo Borrelli e del governo di Giuseppe Conte. I due artisti influencer hanno fatto una donazione di 100mila euro all’Ospedale San Raffaele di Milano, dopo il Crowdfunding da 3,8 milioni di euro. Soldi a quanto pare subito investiti nel necessario. Naturalmente è una provocazione questa, perché è ovvio che la Protezione civile sta coordinando l’emergenza nazionale, ha inviato milioni di mascherine e presidi sanitari al Nord ed ovunque. Però una recente spedizione per gli ospedali della “Zona rossa” conteneva 450mila mascherine definite da sanitari e infermieri “fogli di carta igienica”, come ha riferito alla telecamere l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera. E il governatore Attilio Fontana per prevenire il collasso delle strutture si è rivolto al capo dello Stato Sergio Mattarella per arruolare l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, già proposto al governo dal centrodestra come grande esperto e figura di collegamento con l’opposizione. Ma il governo ha snobbato e rifiutato Bertolaso, preferendo nominare commissario Domenico Arcuri di Invitalia come esperto in acquisti. Bertolaso si è subito messo a disposizione di Fontana per un euro simbolico per aiutare il Nord.
Il problema è che Bertolaso, indubitabile tecnico ed esperto avendo guidato per dieci anni la Protezione civile ed emergenze come il terremoto dell’Aquila, la Sars, Ebola, il terremoto di Haiti del 2010 chiamato da Barack Obama e Bill Clinton, il ritorno delle due Simone oltre al volontariato in Africa, non è andato bene sapete a chi? A Marco Travaglio, il direttore de Il Fatto quotidiano, il quale spesso fa il ventriloquo del Pd e il quale su Bertolaso come su Silvio Berlusconi ha fatto il diavolo a quattro. Non perché fosse quel “colpevole” che una campagna stampa ha costruito per le procure, essendo poi stato assolto da tutto, ma perché da manager aveva avuto un’idea pericolosa per i compagnucci delle varie cooperative. E cioè, dopo il terremoto di Haiti concluso con un’operazione eccellente e applaudita dai due presidenti americani, l’allora capo della Protezione civile, amico di Berlusconi, aveva proposto con Berlusconi di centralizzare e specializzare la Protezione civile come agenzia per il mondo. I due pensavano di aver avuto un’idea ottima e gradita a tutti, ma non avevano considerato la superbia della sinistra e soprattutto il magna magna generale sugli acquisti, sulla gestione delle crisi, sugli aiuti, insomma quei capolavori di illegalità che sono la mafia capitale e nazionale vera materia giudiziaria.
Inoltre, il governo di Conte chiede a tutti noi e ai leader “unità nazionale, con proclami televisivi, interviste a tutta pagina, cartelli istituzionali. Però poi, carpita la buonafede, pare fare il contrario rivelandosi spesso un governo dispotico e assai dispettoso, che vuole decidere tutto in proprio, costringendo Matteo Salvini e Giorgia Meloni a parlare nei vari programmi, denunciando comportamenti non consoni e utili. Mentre l’Europa si rivela mostruosamente la nostra dittatura monetaria e mentre dovremmo accogliere a fanfare spiegate i cinesi di Xi Jinping. I cinesi usciti, come dicono, dall’emergenza virale, secondo me, non meritano polemiche come invece i cinesi piddini “degli involtini e degli abbracci”, ma neppure possono essere considerati alleati e salvatori, come giustamente è insorta la Meloni.
Perché semmai dovrebbero venire in Italia a chiedere scusa a noi e al mondo se è vero che per un pipistrello, o chi saprà mai per quale altra via di contagio, hanno diffuso una pandemia terribile in tutto il mondo. Ma secondo la logica della permalosità comunista, chi perde vince e spiana tutti. Il problema è che mentre noi crediamo ai proclami unitari e stiamo fino al collo nell’emergenza, il governo illegittimo e le sinistre dietro inguattate fanno politica a tutto campo e invece di mostrare pentimento serio e pronte dimissioni una volta usciti dall’incubo. Sono convinti di blindare l’Italia e gestirci come una nazione in ginocchio e schiava. Per fortuna, dai balconi tutti cantano l’inno d’Italia, i fratelli della Meloni crescono, Salvini scalpita, i cittadini saranno maturati, nessuno sarà più uguale a prima e dopo l’emergenza verranno i conti. Non Conte e i suoi. Ma la loro resa, speriamo.
Aggiornato il 16 marzo 2020 alle ore 14:17