
Era ora che si arrivasse ad una stretta simile, anche se a questo punto meglio sarebbe stato dare manetta lasciando aperto solamente l’indispensabile vero e non il supposto tale, perché oramai non c’è più tempo di procedere per fasi. Comunque sia la prima accorata raccomandazione che vogliamo fare è quella di rispettare gli obblighi e le cautele, cari amici, lettori, italiani, insomma cari tutti, qui non si scherza, non siamo sul set di un film di fantascienza ma nella realtà vera, dunque rispetto assoluto e coerenza.
Al netto di ciò torniamo a riscontrare i limiti di una maggioranza che per almeno tre settimane ha sottovalutato la necessità di usare il pugno duro verso un nemico che dalla Cina era apparso subito temibile e pernicioso. Perché se è vero che adesso serva solo di stare uniti rispettando minuziosamente ogni provvedimento dell’esecutivo è altrettanto vero che la memoria degli errori non possa passare inosservata non fosse altro che per aiuto nel futuro e per insegnamento duraturo.
Certo avremmo preferito altre capacità decisionali e anche un diverso super commissario, perché su Domenico Arcuri non siamo in grado di giudicare se sia adatto oppure no, mentre su Guido Bertolaso avremmo avuto la certezza della grande capacità ed esperienza. Comunque sia la prova di oggi è troppo importante per sottilizzare e dunque tocca a noi di obbedire interamente alle indicazioni del presidente Giuseppe Conte e del governo. Perché sia chiaro anche se il premier nel suo discorso ha insistito sulla prima persona singolare, la decisione e la partecipazione è stata e sarà plurale, insomma di ognuno, governo, parlamento e soprattutto degli italiani chiamati ad una risposta e a una prova eccezionale ma necessaria.
Ecco perché diciamo, come abbiamo fatto sempre in questi giorni, che prova per prova, in certi casi meglio esagerare che traccheggiare e fosse stato per noi avremmo chiuso veramente tutto già da prima. Del resto di fronte ad un rischio a dire poco così grande per la salute collettiva, per noi ultima ruota del carro, non c’è esagerazione che tenga, perché i costi per quanto immensi si potranno ripagare mentre sulla vita e di sicuro, niente più si potrebbe fare.
Sia come sia resta la certezza che vinceremo anche questa battaglia, contro un nemico vigliacco e sconosciuto che si nasconde ovunque per colpirci, ecco perché dobbiamo non solo restare uniti ma osservare con lo scrupolo totale gli obblighi, le restrizioni, le limitazioni. La quarantena del resto seppure medievale è il rimedio più sicuro di cui il mondo disponga come terapia d’urto e l’esperienza ne conferma sia l’utilità e sia l’efficacia, specialmente quando come ora non esistano vaccini di contrasto.
Ecco perché dobbiamo affrontare questa drammatica esperienza sia con coscienza e coerenza e sia con la fiducia assoluta che vinceremo, ne usciremo fuori e ce la faremo come è sempre stato in molti passaggi, magari diversi, ma altrettanto difficili e pericolosi. Lo scrupolo nell’obbedienza e la fiducia nel risultato devono rappresentare l’elemento fondamentale per tutti, guai a lasciarsi andare al dubbio e al panico incontrollato, il virus non parla ma se parlasse direbbe proprio questo, colpirci soprattutto per paura, esitazione e per sfiducia.
Siamo l’Italia, la culla dell’arte, del diritto, della scienza e della sapienza e non ci lasceremo sconfiggere da un virus che è potente ma solo furbo e non intelligente, per questo ce la faremo, eccome se ce la faremo, forza ragazzi, forza cittadini, forza compaesani. Evviva l’Italia, grazie a tutti.
Aggiornato il 12 marzo 2020 alle ore 14:21