
Stato di emergenza per monitorare il coronavirus in Italia. “Il Consiglio dei ministri – si legge in un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi – ha deliberato lo stanziamento dei fondi necessari all’attuazione delle misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione di ‘Emergenza internazionale di salute pubblica’ da parte della Organizzazione mondiale della sanità (Oms). È stato conseguentemente deliberato lo stato d’emergenza, per la durata di sei mesi, come previsto dalla normativa vigente, al fine di consentire l’emanazione delle necessarie ordinanze di Protezione Civile”. Chiuso il traffico aereo da e per la Cina. Atterrati all’aeroporto di Malpensa due voli di Air China in arrivo da Pechino e Shangai e uno della Cathay Pacific, programmati prima del blocco. Due nuovi casi accertati in Gran Bretagna. Gli italiani a Wuhan potrebbero rientrare lunedì. L’Unione europea ha deciso di stanziare 10 milioni di euro per la ricerca.
Lo stato di emergenza è uno strumento che consente di velocizzare l’organizzazione per affrontare gli eventuali casi di diffusione del coronavirus, spiegano dal ministero della Salute. I contenuti della delibera saranno stilati sia dalla Protezione civile che dal ministero. La somma messa a disposizione dal Consiglio dei ministri consente, cinque milioni di euro, anche di affrontare possibili spese: dal reclutamento di un numero maggiore di medici, all’affitto di un edificio per la sorveglianza sanitaria, ai mezzi per il trasporto di casi sospetti di virus polmonare.
Intanto, sono stati confermati due casi di coronavirus in Italia. Si tratterebbe di una coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio prima di arrivare quattro giorni fa in un hotel della capitale. La coppia, ricoverata allo Spallanzani, aveva fatto una tappa a Parma prima di Roma. In giornata si cercherà di definire meglio l’itinerario dei due, marito e moglie di 67 e 66 anni, anche per adottare eventuali precauzioni. Intanto, c’è un caso sospetto anche in Veneto: un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in territorio cinese.
Frattanto, l’aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. Ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura dei voli da e per la Cina. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto che “l’Italia è tra i Paesi europei che si sono mossi prima e meglio, il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria che consentirà di utilizzare le risorse per la prevenzione e il contrasto”.
In mattinata gli ultimi voli previsti in arrivo e in ‘schedule’ prima della chiusura del traffico sono atterrati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Lo sbarco dei passeggeri è avvenuto con la consueta procedura prevista dal ministero della Salute, con i medici della Sanità aerea muniti di protezioni, tuta, guanti e maschere i quali hanno misurato la temperatura, consegnato l’apposito vademecum e richiesto a tutti di compilare una scheda con i dati sulla residenza ed eventuali spostamenti per poter tracciare i passeggeri in caso di eventuale contagio. Anche il Pakistan, la Corea del Nord e la Kenya Airways hanno chiuso i collegamenti con la Cina. Stanno sbarcando nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1.143 passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato. “A bordo c’è stata la massima tranquillità e hanno gestito le cose bene”, racconta Filippo Rossi, un uomo di Monterotondo, in provincia di Roma, che è stato tra i primi a lasciare la nave.
Aggiornato il 31 gennaio 2020 alle ore 13:52