
Teresa Bellanova attacca la legge simbolo dei pentastellati: il Reddito di cittadinanza. La capo-delegazione di Italia viva nel governo giallorosso non ha dubbi. “È sotto gli occhi di tutti – sostiene – ed è certificato dai dati: quello strumento non riesce a dare le risposte necessarie e nel frattempo blocca ingenti risorse”. La ministra delle Politiche agricole, in un’intervista alla Stampa, afferma che il Reddito di cittadinanza “non garantisce l’incrocio domanda-offerta di lavoro. Non dà risposte alla disoccupazione di lunga durata. Non mette in campo strategie di inclusione sociale né tiene in conto la povertà educativa. Il fallimento è nelle cose”.
Per l’ex sindacalista, “è evidente come l’impianto del Reddito di inclusione fosse più adeguato. Vorremmo si discutesse di questo. Soprattutto di come rilanciare massicciamente le politiche attive”. Per quanto riguarda la riforma del fisco, spiega: “Abbiamo come obiettivo tre aliquote, massimo quattro, per abbattere lo scalone imposto oggi sui redditi medi. Soprattutto la rivisitazione integrale del sistema attuale, troppo affollato e complicato. Bisogna semplificare, salvaguardare i redditi, redistribuire. È necessario un grande patto con il Paese reale e con i cittadini; per questo non sono sufficienti riscritture di quote parti”.
Naturalmente, la pensa in maniera opposta la viceministra grillina all’Economia, Laura Castelli. “Su Reddito di cittadinanza e prescrizione – afferma nel corso di Radio Anch’io, su Radio Uno – il Parlamento si è già espresso, sono leggi dello Stato. Credo che nessuno possa mai pensare di togliere il Reddito di cittadinanza, così come non sono stati tolti altri strumenti introdotti per i cittadini, anche se non erano perfetti. Il dibattito politico ci permette di migliorare sempre quello che si fa”.
Aggiornato il 31 gennaio 2020 alle ore 14:41