
Ci rivolgiamo a tutti quelli che sparando a zero contro il centrodestra e soprattutto contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni, hanno sostenuto la scelta di affidare il paese a questa congrega di ignoranti, inadatti, supponenti e incompatibili a tutto, oltreché fra loro. Sia chiaro il nostro giudizio è politico e basta, ma quando dicevamo che non solo la Costituzione non obbliga nessuno a ricercare una maggioranza purché sia per guidare il paese, ma fa riferimento alla necessità di armonia e condivisione di una linea chiara di programma, avevamo ragione.
Quando dicevamo che questa maggioranza non offriva la garanzia politica per assumere la responsabilità di governo in un passaggio tanto delicato, perché fino al giorno prima si era insultata e dileggiata e perché i grillini erano in liquefazione elettorale e interna, avevamo ragione. Come avevamo ragione a segnalare l’inaffidabilità dei cinquestelle a guidare politicamente alcunché, non solo perché con la lega avevano dimostrato limiti di visione, ma per l’incompetenza clamorosa dimostrata nella guida dei comuni a partire dalla Capitale ridotta al lumicino.
Come infine avevamo ragione a criticare la scelta di affidare ancora a Giuseppe Conte il nuovo esecutivo dopo la gestione fallimentare del precedente perché sbagliare è umano perseverare è diabolico, insomma non esisteva un briciolo di garanzia che i giallorossi potessero funzionare per il bene del Paese. Tanto è vero che oggi a 4 mesi data, la maggioranza è allo sbando totale, in preda ad una guerra fratricida, vittima di scissioni e dissidenze, coi grillini ridotti al si salvi chi può, sottomessa a una discesa elettorale a precipizio confermata da ogni sondaggio.
Qui non si tratta solo di “Giggino” Di Maio impallinato a morte dai colleghi, si tratta delle figuracce internazionali, delle vendette personali sui provvedimenti, della paura su ogni decisione, del rischio quotidiano di entrare in crisi, dei contrasti giornalieri esasperanti. Noi non sappiamo come finirà il voto di domenica prossima, ma la possibilità che la maggioranza prenda un’altra bastonata è concreta, perché la gente avrebbe voluto votare dopo la crisi estiva anziché subire un’alleanza politica ipocrita così distante dal consenso elettorale e popolare.
I cittadini in questi mesi hanno assistito a un teatrino insopportabile, hanno patito una finanziaria di tasse e manette che peggiorerà il futuro, hanno sofferto le brutte figure sui dossier internazionali, hanno penato per l’assenza di soluzioni sulle crisi aziendali e sui licenziamenti. Gli elettori in questi mesi hanno capito la gravità della prescrizione contro il diritto all’innocenza, del Mes contro quel che resta di sovranità finanziaria, della fine di ogni privatezza sulle spese personali coi contanti, dell’aumento dei controlli e dei vincoli su ogni iniziativa d’intrapresa.
Gli italiani hanno capito quale sia il concetto di democrazia, di alternanza e di libertà dei giallorossi che per impedire il voto e la vittoria di Salvini Meloni e Silvio Berlusconi, sono arrivati a spergiurare e smentire ogni parola d’onore, hanno capito il trucco, l’ipocrisia, la forzatura della sinistra. Ecco perché scriviamo fine corsa e siamo certi che manchi poco alla rottura del governo, che nemmeno la colla del potere resista al sentimento della gente, che una maggioranza in disfacimento avvicini la fine di un tormento, ecco perché domenica comunque sia sarà l’inizio della fine.
Si possono ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per sempre, ma non si potranno mai ingannare tutti e per sempre, lo disse Abramo Lincoln. Fine corsa.
Aggiornato il 22 gennaio 2020 alle ore 13:05