
Si attende il voto sul caso Gregoretti. La giunta delle immunità del Senato deve esprimersi sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Alla riunione partecipano solo le opposizioni. In tutto dieci senatori (cinque della Lega, quattro di Forza Italia e uno di Fratelli d’Italia). Assente per malattia il senatore del gruppo delle Autonomie, Meinhard Durnwalder e, assenti per protesta, i dieci membri della maggioranza, compresi due del Misto. Il verdetto arriverà stasera.
“Ci ho ragionato e sono arrivato a una decisione, che ormai è diventata una barzelletta che va avanti da anni, e ho deciso che domani chiederò a chi deve votare, quindi anche ai senatori della Lega, di farmi un favore”. Lo ha affermato Matteo Salvini, in diretta Facebook da Cattolica. “Votate per mandarmi a processo – ha aggiunto – e la chiariamo una volta per tutte. Portatemi in Tribunale e sarà un processo contro il popolo italiano, e ci portino tutti in Tribunale. Mi mandino a processo, così la decidiamo una volta per tutte se difendere i confini dell’Italia, la sicurezza e l’onore dell’Italia è un crimine oppure un dovere di un buon ministro”.
Il leader della Lega non ha più voglia “di perder tempo, far perdere tempo agli italiani. Nei tribunali ci sono delinquenti veri da processare. Mi mandino a processo. Trovino un tribunale abbastanza grande perché penso che milioni di italiani vorranno farmi compagnia. Giovanni Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto”.
Gregorio De Falco, senatore del gruppo Misto ed ex M5s, che poteva fare da ago della bilancia, non ha partecipato al voto in giunta. “Ormai – ha detto – si susseguono i colpi di scena e tutto è diventato molto teatrale. Credo che gli italiani si stiano facendo un’idea di questo signore e forse lui reagisce così perché intuisce l’ineluttabilità del voto che l’aspetta. Io sarei tentato di andare a votare per l’autorizzazione, ma penso anche che, così facendo, legittimiamo questo modo di fare, compreso quello del presidente della Giunta Maurizio Gasparri”.
Per il segretario Pd Nicola Zingaretti, “Salvini sta usando un tema della giustizia per motivi politici e personali, come sul caso Diciotti e sul Russiagate. Quella della Gregoretti è una vicenda solo giudiziaria, ma lui pretende l’impunità. Gli avversari si sconfiggono con la politica, ma chi rappresenta i cittadini lo giudichi leggendo le carte. Salvini è garantista su se stesso e giustizialista con gli avversari”. Secondo il governatore del Lazio, “la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha compiuto un atto sbagliato, invece di garantire una terzietà si è schierata a favore della sua parte politica. Questo resta un vulnus, una funzione istituzionale molto importante non è stata rispettata”.
Secondo la leghista Erika Stefani, “la maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo”.
.
Aggiornato il 20 gennaio 2020 alle ore 18:24