
Dario Franceschini rilancia il dibattito sulla legge elettorale. Il capo delegazione del Pd nel governo giallorosso è convinto che sia necessario varare un proporzionale che dia il via libera ad un “bipolarismo più sano”. Il ministro dei Beni culturali, in un’intervista alla Stampa sostiene che “anche se fosse ammesso il referendum maggioritario dalla Consulta, il Parlamento mantiene ovviamente tutta la sovranità per approvare una legge elettorale. E con una nuova legge proporzionale con sbarramento al 5 per cento nascerà un nuovo bipolarismo più sano”.
Secondo l’ex segretario del Pd, “un sistema come quello tedesco porterà di fatto a un nuovo bipolarismo in forme diverse, a partiti trainanti alleati con altre forze e farà finire le coalizioni forzate. L’accordo sulla legge elettorale “rafforza il governo, visto che è condiviso pienamente dai gruppi che lo sostengono e accettato con riserva da Leu”.
Per Franceschini non si tratta di “una discussione che nasce improvvisata o pensando a elezioni vicine o lontane. Quando abbiamo votato la riduzione dei parlamentari abbiamo espressamente scritto che doveva essere accompagnata da una nuova legge elettorale, per evitare una situazione insostenibile. E questo testo della proposta incardinata alla Camera va esattamente in quella direzione”.
Sul fatto che una legge elettorale proporzionale possa favorire la saldatura tra Pd e Cinque Stelle, “ci sono ragioni contingenti di battere la destra e ragioni di prospettiva di tenere insieme un campo riformista. Noi lavoreremo perché il nuovo bipolarismo sia tra Pd e Lega. I cinque stelle perché sia tra loro e la Lega. Diventerà una competizione virtuosa tra noi e il M5s che determinerà chi sarà il major partner della coalizione”. Franceschini ritiene che i problemi interni ai cinque stelle non minano il governo. “Penso sia questa una fase di transizione per un movimento nato anti-sistema e che oggi è di governo. E che Luigi Di Maio sta guidando al meglio”. Franceschini si dice convinto della vittoria in Emilia-Romagna. “Ma la prospettiva politica di governo e di alleanza con i cinque stelle va tenuta aperta comunque, al di là di vittorie e sconfitte locali e nazionali”.
Aggiornato il 10 gennaio 2020 alle ore 13:52