Peggio della teoria di Murphy

Se qualcosa può andare male, lo farà, sosteneva Edward Murphy nella sua stravagante teoria scientifica. Ebbene, col Governo e con la maggioranza la sua formulazione è stata confermata e superata.

Qui non solo si sapeva che l’alleanza a sostegno dell’esecutivo sarebbe andata male, ma si è compiuto l’azzardo di affidargli l’Italia in un passaggio difficile che avrebbe richiesto capacità, compattezza, esperienza e soprattutto chiarezza concettuale sulle necessità del Paese.

Tanto è vero che il lodevole discorso del Presidente Sergio Mattarella sugli auspici di fiducia, identità, unità nazionale, sul bisogno di puntare ai giovani, di valorizzare e stimolare le eccellenze nostrane, cozza purtroppo con le caratteristiche di una maggioranza che viaggia in direzione opposta. Per questo secondo noi sarebbe stato meglio, molto meglio, che in estate si fosse lasciato libero il popolo italiano di scegliersi governo e maggioranza, come è successo e succede in tante democrazie mature.

Del resto si dimostra che aver evitato il voto solo perché la sinistra, i radical chic, gli intellettuali e i salotti progressisti che contano, hanno stabilito che la democrazia è assicurata solo da loro, più che una ipocrisia è un pericolo.

Insomma, solo da noi non si vota per evitare che scatti quell’alternanza che altrove è benedetta e auspicata. Ecco perché alla fine le cose peggiorano e si mettono male; è successo con Mario Monti, con Matteo Renzi dopo le dimissioni per il referendum, e succede adesso dopo la crisi di agosto.

Questo Governo, infatti, nato solo per impedire che vincesse il centrodestra, in quattro mesi è passato dal male al peggio; una Finanziaria di pezze a colori, tasse, galera e una serie di bugie politiche insopportabili a partire dalla sterilizzazione dell’Iva. Tanto è grande l’ipocrisia sull’imposta per il valore aggiunto, che nel Governo nato per impedire che aumentasse già si parla di lasciare che aumenti in maniera modulare nel 2021, visto che altrimenti anche quest’anno sarebbe necessario trovare 21 miliardi per sterilizzarla. Perché sia chiaro, non è vero che il Governo ha eliminato l’incremento delle aliquote, lo ha semplicemente trasferito al 2020 e per riuscirci ha messo una serie di tasse che ci porteremo a vita. Insomma, iniziamo l’anno con quello più quello, bel successo.

Eppure la maggioranza ha la sfrontatezza di insistere nell’averci salvato dal disastro del governo precedente, che identicamente all’attuale era composto nella più parte dai grillini e guidato dallo stesso Premier. Roba da non credere. Come se non bastasse, il Premier Giuseppe Conte in questi giorni va rilasciando a tutto spiano interviste a paginate intere sui giornaloni contrari al centrodestra, per auto-magnificarsi sui successi e sulle promesse di cambiamenti per la crescita, il ruolo e il bene dell’Italia. Insomma, che Conte si accrediti per il futuro del Paese dopo aver guidato il governo del disastro in un momento in cui la maggioranza è devastata da liti, scissioni, minacce, contrasti su tutto, per non dire dell’isolamento internazionale sulla Libia e sul Medioriente, ci sembra davvero troppo.

Siamo ai margini di ogni decisione sugli interventi, l’America ci snobba, la Ue se ne buggera di noi, le cancellerie che contano ci considerano gregari, e all’interno le crisi occupazionali dall’ex-Ilva all’Alitalia alle decine di tavoli, sono irrisolte ed esplosive. Per non parlare degli indicatori che danno un 2020 dove il Pil si muoverà di una frazione bene che vada, degli effetti negativi di una finanziaria tasse manette e assistenzialismo, dello spread in risalita, dei costi enormi e inutili per il reddito e quota 100 che quest’anno saranno pieni. Da un disastro ad un altro peggiore, altro che paginate di lodi. Il medico pietoso fece la piaga puzzolente e se alla pietà si aggiunge l’ipocrisia ci resta solo la speranza che finisca l’agonia, che si voti presto e vinca la democrazia.

Aggiornato il 07 gennaio 2020 alle ore 12:00