In alto mare

Tutto in alto mare, dopo averci riempito di chiacchiere alle quali hanno creduto solo i pescetti, che anziché contro un governo in bambola, protestano contro Salvini, l’esecutivo è nel pallone più totale, incartato tra incapacità e mancanza di attitudine.

Sia chiaro nulla di imprevisto, perché questo governo è composto nella più parte dai grillini contro i quali Matteo Renzi e Nicola Zingaretti hanno fatto fino ad agosto fiamme fuoco, e dalle seconde file del Pci Pds Ds Pd, cioè di una sinistra che tasse e statalismo a parte, non ha saputo mai pensare ad altro.

Ecco perché viene da ridere quando Gualtieri parla del conto di Papeete, come se al governo precedente ci fosse stato un monocolore leghista al posto di un esecutivo a maggioranza grillina.

Qui non si tratta di essere pessimisti a prescindere, si tratta di buon senso, aver riproposto un governo tale e quale, peggiorato dalla presenza di una sinistra sconfitta, ipocrita e arrogante, non poteva che condurre al disastro che vediamo. Tanto è vero che in tre mesi siamo passati dalla padella alla brace, sprofondati in una crisi di credibilità da pelle d’oca, nulla si è risolto e tutto è peggiorato a partire dai tavoli aziendali, dalle trattative sul Mes, dagli indicatori economici e dallo spread in salita. Sul Mes poi stiamo assistendo ad una faccia tosta da primato, prima ci hanno detto che fosse perfetto, utile per noi, una garanzia assoluta, e poi impauriti dell’imbroglio smascherato, corrono per modificare un trattato da cappio al collo, una trappola franco-tedesca.

Insomma, nulla di nuovo perché la sinistra ci ha abituati non solo all’ipocrisia più grande ma alla incapacità a risolvere i problemi se non con tasse, statalismo, subordine all’Europa, oltre alla solita tecnica di criminalizzazione del pensiero altrui. Ecco perché hanno messo in piazza i pescetti, lanciato il soccorso rosso dell’informazione che spara a zero contro il cdx, hanno richiamato in servizio tutti i tromboni, rimesso in giro il pericolo fascista, sguinzagliato i preti che fanno politica al posto della messa.

Per farla breve, tutto quell’armamentario che da decenni è lo stesso, prima era scatenato contro il centrodestra di Silvio Berlusconi, oggi contro quello di Salvini, l’unica novità è l’alleanza coi grillini che comunque di sinistra sono e che per l’inettitudine assoluta complicano ulteriormente.

Del resto è come se fossimo tornati al governo Prodi, D’Alema, Bertinotti, anzi peggio, persecuzione fiscale, ipotesi patrimoniale, linea forcaiola e giudiziale, statalismo e occupazione manu militari di tutto l’occupabile, stessi discorsi stessa musica. Per farla breve, intervento pubblico nelle crisi, assunzioni a gogò nell’apparato statale, obbedienza ai diktat della Ue, solita storia sull’evasione con la differenza che allora parlavano di 200 miliardi oggi di 100, senza spiegare come mai quei cento in meno non abbiano abbassato un fico secco di tasse. Perché, sia chiaro, la sinistra strilla pagare tutti per pagare meno ma poi quando recupera l’evasione la sperpera in statalismo clientelare, salvataggi inutili e spesa improduttiva anziché un abbattimento del carico fiscale.

Oggi nulla è cambiato perché sull’Ilva dopo aver messo Mittal in fuga, si parla di salvataggio pubblico, come per Alitalia che ci è già costata un’eresia, i miliardi bruciati per gli 80 euro, quelli per il Monte dei Paschi, o il reddito grillino al quale va aggiunta l’idiozia leghista di Quota 100. Ricette trite e ritrite che hanno devastato i conti senza ritorni in crescita, sviluppo e occupazione, stesse finanziarie di ossessione fiscale per lo sperpero statale, identici provvedimenti di vincoli e burocrazia per giustificare le assunzioni o le creazioni di altri enti inutili da occupare.

La realtà è che la sinistra cattocomunista ha sempre pensato al potere, a mantenere lo zoccolo di voti attraverso l’impiego pubblico, a utilizzare le casse pubbliche come un bancomat politico personale, a tartassare chi alza la serranda, a complicare la vita dell’impresa e della gente. Ecco perché bisognava votare per un cambiamento di programma ma l’idea di cedere il potere per cattocomunisti e grillini sarebbe stato un dramma, dunque lo hanno scaricato sui cittadini facendolo passare per il bene degli Italiani, l’ennesima bugia e così sia.

Aggiornato il 10 dicembre 2019 alle ore 12:18