La Guardia Finanza ha eseguito a Firenze, e in altre dieci città italiane, nuove perquisizioni nell’inchiesta sulla fondazione renziana Open, di cui era presidente l’avvocato Alberto Bianchi. Attiva dal 2012 al 2018, Open era nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, a partire dalla Leopolda. L’avvocato Bianchi risulta indagato per traffico di influenze illecite tra il 2016 e il 2018. La procura procede anche per reati in violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici.
Oltre che nel capoluogo toscano, per l’indagine sarebbero in corso perquisizioni da parte dei militari della Guardia di Finanza a Milano, Torino, Roma, Napoli, Parma, Bari, La Spezia, Pistoia, Alessandria e Modena. I soggetti perquisiti sarebbero stati tra i finanziatori della Fondazione Open.
Le perquisizioni eseguite sono oltre 20 e sarebbero avvenute nei confronti di numerosi imprenditori che avrebbero versato soldi a Bianchi sotto forma di consulenza professionale e che poi sarebbero finiti nelle casse della Fondazione Open. L’organizzazione creata per sostenere finanziariamente l’ascesa politica di Renzi pagò tra l’altro le spese per le convention renziana della Leopolda, le due campagne per le primarie del Pd che poi hanno portato all’elezione a segretario di Renzi (2012 e 2013) e anche la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016. L’elenco dei finanziatori della Fondazione Open è stato sequestrato nel settembre scorso nell’ufficio fiorentino di Bianchi.
Il 65enne Alberto Bianchi, uno dei più stretti collaboratori dell’ex premier Matteo Renzi nel cosiddetto “Giglio magico”, è stato oggetto di sequestri il 17, 18, 19 settembre scorsi. Nel suo studio legale, in via Palestro, a Firenze, i militari delle Fiamme gialle hanno sequestrato documentazione relativa all’attività della Fondazione Open con l’acquisizione dei nominativi dei finanziatori dell’attività politica dello stesso ente. Dall’esame dei verbali delle operazioni compiute dalla Guardia di Finanza, secondo la ricostruzione della procura, emergerebbe che la Fondazione Open ha agito da “‘articolazione’ di partito politico” nel caso, ad esempio, della corsa di Renzi alle primarie del Pd nell’anno 2012, in seguito per la costituzione del “Comitato per Matteo Renzi segretario” del Pd, in occasione delle primarie del 2013. L’azione da “articolazione” di partito politico della Fondazione Open sarebbe ravvisata dalla procura anche dalla presenza di ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari.
I reati contestati dalla procura fiorentina emergerebbero dalle annotazioni della Guardia di Finanza inviate al pubblico ministero titolare delle indagini sin dal 14 luglio scorso a cui sono seguiti successivamente verbali redatti il 22 agosto, il 23 settembre, il 4 ottobre, il 9 ottobre, il 23 ottobre e il 13 novembre.
Aggiornato il 26 novembre 2019 alle ore 12:08