Cinque Stelle, scomparite prima possibile

Per salvare un Paese che sta andando inesorabilmente verso un innegabile abisso c’è solo un modo: mettere all’angolo un ammasso di personaggi che improvvisamente sono passati dal nulla (tranne qualche sporadico caso) a far parte dello schieramento che inadeguatamente rappresenta il partito di maggioranza relativa in Parlamento. Quello stesso “Palazzo” che si erano riproposti di aprire come una scatoletta di tonno e del quale, invece, hanno dimostrato di apprezzarne i benefici da godere personalmente. Per non dire poi dello slogan “sempre da soli” e che invece si è trasformato in un “con chiunque pur di governare”.

È inutile negarlo: i 5 Stelle si sono dimostrati nei fatti inadeguati nel governare la res publica, sia a livello locale che nazionale. E la loro fondamentale incapacità si è evidenziata a prescindere dall’alleato di turno. La cosiddetta “decrescita felice” ha già fatto troppi danni per non mandare i suoi sostenitori là da dove sono venuti.

L’originario vaffanculo si è trasformato in un inesorabile boomerang con il quale i vari Di Maio, Taverna, Toninelli e chi più ne ha più ne metta, si stanno fortunatamente autodistruggendo. A questi improvvisati coperti di nulla non resta che asciugarsi la bava manettara che esce dagli angoli della loro bocca e rassegnarsi a scomparire prima possibile e definitivamente dalla scena.

Aggiornato il 18 novembre 2019 alle ore 10:14