La leghista Anna Maria Cisint non ci sta e ha deciso di querelare gli “odiatori” che l’hanno attaccata sul web. La prima cittadina di Monfalcone (Gorizia) è stata offesa dopo la scelta della sua giunta comunale di destinare duemila euro all’allestimento dei presepi nelle scuole di tutti i gradi della città, in occasione del Natale.
Ne ha dato conto anche il quotidiano Il Piccolo, pubblicando un articolo. Numerosi i commenti favorevoli. Ma quelli contrari sono stati particolarmente violenti. La Cisint è stata accusata di discriminazione nei confronti della cittadinanza di origine straniera. Un’accusa ritenuta assolutamente diffamatoria. Così, ha deciso di presentare querela per diffamazione presso il Tribunale di Gorizia, indicando nome e cognome di coloro che avrebbero “oltrepassato il limite”.
La Cisint tiene molto a farsi chiamare sindaco e non sindaca. “Perché è un nome neutro. Non si dice pediatro. Per cui, è giusto dire sindaco”. E rivendica la propria fede: “Sono cattolica”.
Com’è nata questa polemica?
Tengo molto alla scuola e ai ragazzi. Per queste ragioni, sostengo le istituzioni scolastiche della nostra città. A questo proposito, ritengo necessario offrire dei valori ai giovani. Un valore è sicuramente rappresentato dal presepe. A Natale si festeggia la nascita di Gesù. È stata approvata una delibera di giunta di duemila euro complessivi da destinare all’acquisto di una decina di presepi offerti alle nostre scuole materne, alle scuole primarie e alle secondarie di primo grado. Alla base della scelta di donare i presepi, c’è un obiettivo. Per l’appunto, condividere un valore. Un valore vissuto della nostra comunità. È una tradizione. Un elemento di appartenenza morale e spirituale. Mi è stato obiettato che lo Stato è laico. Io non ho mai sostenuto il contrario. Lo Stato è laico, ma non è laicista. Perché il laicismo, forse, nega la presenza della spiritualità nella sfera pubblica. Lo Stato è laico, dunque. Su questo non ci sono dubbi. Ma il Cristianesimo non è soltanto una fede. Io ritengo che sia la radice storica della nostra civiltà europea. E, al contempo, ritengo sia importante salvaguardare questa nostra civiltà, laica e liberale, dalle radici cristiane.
Perché ha deciso di donare i presepi?
La scelta di donare i presepi alle scuole non va in contraddizione con la convivenza civile. Sicuramente l’iniziativa non va contro nessuno. Il presepe è un valore che va evidenziato e vissuto come talvolta, purtroppo, nel nostro Paese ci si dimentica di fare. A fronte di questo, ho ricevuto dei messaggi ingiuriosi, offensivi e intollerabili che non sono assolutamente accettabili. Perché, come mi scrivono i cittadini, il sindaco rappresenta una comunità. E la comunità va difesa.
A questo punto, lei ha deciso di denunciare questi “odiatori”.
Esatto. Ma quello che non capisco è come mai, se non appartieni al centrosinistra non sei degno di tutela. Non ho sentito nessuno che da quella parte politica abbia condannato le gravi affermazioni, le volgarità e le minacce di morte che ho ricevuto e che sto ricevendo per questa iniziativa dei presepi. Come se, in realtà, non contasse quello che viene detto. Se sei di sinistra tutti devono stare attenti alle parole che pronunciamo.
La violenza va condannata al di là dell’appartenenza politica.
Certo. Condanno sempre la violenza e le affermazioni a danno delle persone. Condanno, in maniera assoluta, la volgarità, a prescindere dal colore politico. Perché non esiste un’offesa di serie A e un’offesa di serie B. C’è un’offesa, c’è una minaccia. Questo atteggiamento di noncuranza nei confronti degli attacchi ingiuriosi alle persone è insopportabile. Subire delle minacce per avere donato dei presepi è assurdo. Io penso sia arrivato il tempo di cambiare velocemente registro. Perché l’odio sta nella negazione della possibilità di scelta. Un fatto è certo. Non sopporto l’ipocrisia. Un esempio? Trovo stucchevole l’ipocrisia di coloro che chiedono le commissioni promosse da Liliana Segre (mi alzo in piedi al suo passaggio; grande solidarietà per lei), ma poi sono gli stessi che dicono, fanno, scrivono cose gravissime su quelli non la pensano nello stesso modo.
A Maiolati Spontini, un comune in provincia di Ancona, la recita di Natale si farà. Eppure, fino a qualche giorno fa era uscita la notizia secondo cui l’Istituto comprensivo “Carlo Urbani” aveva messo in discussione la recita per non offendere la sensibilità dei bambini non cattolici e stranieri.
Sarebbe stato un atto gravissimo da condannare. Nella nostra città non potrebbe mai accadere. Mi fa anche un po’ ridere la scelta di negare la nostra storia. È un errore gravissimo. Non si può negare la nostra identità. Una negazione che, peraltro, non ci viene neppure richiesta. Di recente, ho letto un’intervista di un Imam che dice: Per me il presepe non rappresenta assolutamente un tema. Ma se anche lo fosse, dobbiamo ricordarci che noi siamo qui in un Paese che ha fatto del Cristianesimo e della sua civiltà antica la base di quello che siamo oggi. Credo sia fondamentale valorizzare le nostre radici e condividerle con i nostri giovani che, spesso, sono smarriti perché non hanno punti di riferimento. Dobbiamo restare una civiltà occidentale.
Lei è favorevole alla presenza del crocifisso nelle scuole?
Sono assolutamente favorevole. Le dirò di più. Il crocifisso l’ho appeso anche nel mio ufficio.
Aggiornato il 15 novembre 2019 alle ore 20:06