Andiamo a votare: ecco chi vogliono gli italiani

Andiamo a votare. Alla presidenza del consiglio ci mettiamo Salvini e alla presidenza della Repubblica, quando sarà, Berlusconi. Abbassiamo drasticamente le tasse  e torniamo a produrre. Agli Interni mettiamo la Meloni in grado con cipiglio di respingere le invasioni e controllare le migrazioni regolari ed irregolari in Italia. Agli Esteri ci vuole qualcuno duro con l’Europa e trumpiano di ferro tipo Antonio Martino, liberale contro questa Europa e a favore di Trump e del grandioso progetto geopolitico di cui è protagonista. Alla Giustizia qualcuno che la riformi stravolgendola e rivoluzionandola completamente, contro i giudici, che regolamenti la loro responsabilità. Qualcuno come Carlo Nordio. Alla Pubblica amministrazione una persona di centrodestra che sia anti-statalista anti-assistenzialista, che sia per la produttività effettiva del libero mercato. Dovrà convertire il Paese e le sue strutture pubbliche  al libero mercato. Qualcuno tipo... l’imprenditore  Mauro Moretti , tipo Cairo (però di destra).

Alla Pubblica istruzione ci vuole un imprenditore che esporti a valanga dall’Italia e che abbia quindi quale unico slancio quello di internazionalizzare il nostro Paese, a cominciare dalla scuola. Per non parlare dell’ università italiana. Tutti i percorsi formativi devono essere pensati in funzione del lavoro successivo. Lo Stato italiano deve diventare cioè un’impresa efficiente e produttiva, rivolta verso al mercato globale. Democratica, atlantica, capitalista, produttiva, ricolma di convenienze per chi vi abita, e di benessere.

Alla Salute si deve prendere un medico politicamente votato di centrodestra oggi  inserito all’interno di qualche ospedale importante e che non abbia fatto danni perché riformi la parte amministrativa della salute, per fare funzionare il pachiderma pubblico. Per il sindaco di Roma bisogna rivolgersi ad un imprenditore italiano capace nel suo campo, che applichi le regole di mercato all’amministrazione parassitaria ed assistenzialista della capitale, che infatti oggi non funziona. Bisogna che siano inseriti nelle liste politiche da votare gli imprenditori capaci perché prestino il proprio lavoro per il bene e nell’interesse del Paese. Nessuno lo vorrà fare perché i giudici li assaltano, per questo sarà importante individuare bene il nuovo  ministro della Giustizia che li stoppi.

Il Paese è allo sprofondo oggi con il governo  di Mattarella-Pd. L’Italia ha bisogno di aria nuova e pulita, ha bisogno di respirare. Gli italiani sono scontenti, amareggiati, incarogniti a forza di governi non prodotti e non eletti da loro (noi). Gli italiani vogliono andare avanti, non rimanere in questa palude. Andiamo a votare. Più volte. Votare è la sublimazione della democrazia e di qualsivoglia sistema democratico. Insieme noi italiani oggi vogliamo e  dobbiamo scrivere tutto un nuovo capitolo di fortuna, di capacità, produttività e di benessere del nostro Paese.

Aggiornato il 12 novembre 2019 alle ore 16:59