Umbria: chi vince, chi perde, chi non vince

La schiacciante vittoria del centrodestra alle elezioni regionali dell’Umbria ha, in qualche modo, ribaltato gli effetti del brutto incidente occorso a Matteo Salvini, che era andato a mettere il piede nella trappola da lui stesso preparata per i Cinque Stelle.

Sembra oggi che aver indotto i grillini ad una alleanza con il Partito Democratico sia stata la vera trappola tesa a quest’ultimo ed ai Cinque Stelle e che anche le vicende di questa estate siano da valutare come semplice prodromo della mazzata di domenica. Non solo, ma, alla luce di come le cose sono andate con le elezioni dell’Umbria, anche la tortuosa operazione politica di Matteo Renzi appare un autogol. Gioco complicato ma, tutto sommato, risultato di una maggiore chiarezza. Le parti sono schierate senza i pasticci di meri ricorsi. L’alleanza Pd-M5S è risultata una cosa seria, perché serio ne è l’effetto distruttivo per ambedue i contraenti.

Quanto alle sorti del Governo Conte bis, che era già una pagliacciata, oggi sembra l’opera di un autore di spettacolo comico quanto geniale. Tutto sommato l’interrogativo che tanti oggi si pongono è che ne sarà del Governo Conte Bis, cosa che in realtà è la questione meno importante. Che ne sarà dei Cinque Stelle. Che ne sarà del Partito Democratico. E, poi, che ne sarà di Forza Italia. Il problema è cambiato. Sembra che finalmente si avrà uno schieramento di forze naturalmente contrapposte. Senza le ambiguità dei mesi scorsi.

Renzi, che sembrava dover essere il beneficiario di tutte le cavolate degli altri, è chiaro oggi che ha fatto un “flop”, non è né vincitore né vinto. È fuori gioco. Ci sarebbe molto altro da aggiungere. Ma basta così. Non credo che occorrerà aspettare molto per vedere gli effetti ulteriori della giornata di domenica. Non c’è da aspettarsi qualcosa di veramente buono. Forse di meno astruso. Sarebbe già qualcosa.

Aggiornato il 29 ottobre 2019 alle ore 13:14