Salta chi zompa

Arrangiatevi italiani, vi avevano illuso che questa alleanza avrebbe riportato il sorriso e la serenità, il nuovo umanesimo, la salvezza contro il pericolo leghista, perché per ipocrisia i grillini non si citano mai, e ora sopportate.

Viene da ridere a sentirli, soprattutto quelli del Pd e di Italia Viva, quando parlano senza ritegno delle malefatte del Governo precedente e dello sfascio ereditato, come se i grillini e il Premier Giuseppe Conte non vi avessero partecipato. Non c’è intervista o talk politico in cui sia i renziani che quelli del Partito Democrativo non scarichino tutti i guai addosso a Matteo Salvini senza citare mai Conte e i grillini, come se per 14 mesi ci fosse stato un monocolore padano. Ipocrisia pura.

Ma come si fa ad essere tanto bugiardi da sottacere che nel Governo passato, i grillini non solo erano in maggioranza ma stabilivano la tendenza, condividevano le scelte, imponevano orientamenti e provvedimenti. Tanto è vero che prima che nascesse il grande amore gli esponenti del Pd che oggi si guardano bene dal nominare i grillini, ne dicevano di tutti i colori, anzi giuravano sull’onore che mai ci avrebbero spartito niente.

Ecco perché viene lo sdegno a sentirli ora accusare solo Salvini omettendo ogni riferimento ai grillini; parlano solo del conto di Papeete, degli sbagli dei leghisti, di Quota 100, dei mini bond, ma non dicono mai nulla del reddito di cittadinanza, del Decreto dignità, dei navigator, dei No-Tav, della prescrizione. Prendono in giro l’ex ministro dell’Interno per le feste sulla spiaggia di Riccione, ma tacciono sulla buffonata dei brindisi sul balcone, accusano Salvini per la sciocchezza del figlio sulla moto d’acqua della polizia, ma evitano accuratamente la gravità delle accuse sul figlio di Beppe Grillo. Sparano a zero sui leghisti per le proposte sulla pace fiscale e sul condono, ma fanno finta di niente sugli insulti gravissimi ricevuti da Luigi Di Maio su Bibbiano.

Insomma, siamo al festival dell’ipocrisia alla tecnica della obliterazione dei pentastellati nel precedente esecutivo e nella partecipazione al danno per tutta la Nazione. Ma quello che fa più rabbia è l’improntitudine con cui il Pd, Renzi e gli stessi grillini dopo aver garantito la soluzione dei problemi di bilancio senza alcun aggravio fiscale, ci scarichino addosso una mazzata di costi, di tasse e persecuzioni, alla faccia del fisco amico.

Sulla rimodulazione dell’Iva ormai si è capito l’imbroglio con il quale pagheremo di più per aumentare il gettito finale, per non dire della stretta sulle compensazioni che aumenterà le complicazioni, dell’escussione anticipata su qualche posta fiscale contestata, dei nuovi balzelli.

Insomma, in barba al principio di presunzione d’innocenza per la sinistra la presunzione di colpevolezza in materia fiscale è il punto di partenza, con la solita parola d’ordine della lotta all’evasione sottoporranno il Paese ad una ulteriore ondata di persecuzione. Sia chiaro, lo ripetiamo, l’evasione va perseguita eccome, ma è sul modo che casca l’asino, perché per la sinistra anziché avviare un processo di riduzione, sfoltimento, riforma e semplificazione, esiste solo la promessa della galera e della “fucilazione”. Come se non bastasse, la sinistra al posto di guardare alle elusioni dentro le fusioni, incorporazioni, ai movimenti delle multinazionali, ai trasferimenti fuori confine, ai traffici estero su estero, pensa solo alle persecuzioni dei commercianti, partite Iva, artigiani e cittadini.

Ecco perché diciamo salta chi zompa, arrangiatevi insomma, avevano promesso il paradiso ma finiranno per toglierci ogni sorriso. Evviva il Conte bis e la manovra dei 5 Stelle, del Pd e di Italia Viva!

Aggiornato il 11 ottobre 2019 alle ore 10:56