Sempre più buio oltre la siepe

Ci perdonerà Lee Harper per l’utilizzo in parte del titolo dell’ultra premiato libro anni Sessanta, ma l’occasione è troppo calzante, purtroppo, per non essere colta al volo sul Governo, un esecutivo che ci è stato imposto con mille frottole e con forzature politico costituzionali.

Del resto che le bugie abbiano le gambe corte, si è visto subito, infatti giorno dopo giorno, annuncio dopo annuncio, proposta dopo proposta, andiamo di male in peggio. Ieri ad esempio il Premier in preda a una delle sue uscite in libertà ha dichiarato con orgoglio che la sterilizzazione dell’iva, tutta da vedere, consentirà alle famiglie un risparmio medio di 542 euro l’anno, dimostrando ancora una volta la sua plastica incultura di economia.

Va da sé infatti che i 542 euro, gli italiani se li ritroveranno sul debito pubblico e la posta resterà in capo a tutti, tanto è vero che la parte eventualmente non coperta, sarà sterilizzata da nuove tasse, alla faccia del successo e dell’orgoglio.

Ma se questo non bastasse a smascherare la demagogia più irritante nei confronti della gente, arriverà una sfilza di nuove imposizioni e di complicazioni in tema fiscale e tributario, anche qui alla faccia del fisco amico, della semplificazione e del nuovo umanesimo sociale. Bene anzi male, stendendo un velo sui paroloni snocciolati da Giuseppe Conte nella speranza di confonderci le idee, forse perché il primo ad averle confuse in politica economica è proprio Lui, c’è tutto il resto che lascia stupefatti.

Tanto è vero che prima d’ora nella nostra storia non si è mai assistito, non solo ad una mitragliata di uscite e di smentite sulle tasse, una trottola che per paura si derubrica a frottola, ma all’ossessione compulsiva di come mascherare l’aumento della massa impositiva.

A partire dal pil si gioca al suo aumento, per fare sì che il peso totale della tassazione resti uguale, si parla di accorpamento fra imu e tasi per nascondere l’incremento, si lavora sulla detrazione per intortarci sul cuneo in diminuzione, insomma si cerca purché sia, di utilizzare la bugia. Perché parliamoci chiaro le tasse aumenteranno eccome ma visto che il governo del cambiamento ha giurato sul contrario, si usa il doppio senso per confondere l’immaginario, si utilizza il calembour per timore che la gente si presa dal livore e si fa di tutto per insabbiare questo giochetto.

Del resto da una maggioranza che si rinnega, che scarica su Matteo Salvini le colpe neanche il governo precedente fosse un monocolore, che è guidata da un Premier prima populista e sovranista e ora europeista e trasformista, colpito da un fulmine improvviso cosa dire? Verrebbe da chiedersi se a colpire il Premier, più che un fulmine sulla via di Damasco sia stata una telefonata di qualcuno sulla via di Bruxelles, per trasformarlo così tanto e così rapidamente da farlo cambiare nei confronti della gente.

Ecco perché diciamo il buio oltre la siepe, perché all’orizzonte oltre le tasse non c’è niente, oltre le gaffe, le uscite a pera, oltre la maniera di spremerci ancora, oltre le contraddizioni e le scissioni, oltre la farsa sul conto di Papeete aperto da Salvini ma con la maggioranza dei grillini, il buio e basta.

Non c’è una proposta sul futuro, le promesse sul green new deal sono uno spergiuro, niente che stimoli l’impresa perché l’inezia del cuneo è una scusa, niente sulle infrastrutture grandi al posto della sciocchezza dei rammendi, niente sul sud da rilanciare senza l’assistenza clientelare, buio. Sul fisco s’è detto, anziché lo shock in basso c’è l’opposto, zero sulla morsa della burocrazia che resta una follia, zero sul taglio degli Enti e dello Stato, del male vero che ci ha rovinato e sulle banche anziché il credito ai cittadini si è pensato a un modo per dargli più quattrini, il buio e basta, punto.

Aggiornato il 04 ottobre 2019 alle ore 11:31