Senatori M5s, dopo la Vono altri tre “transfughi”

Sono tre i prossimi senatori “transfughi” del Movimento cinque stelle. I due che guardano al nuovo approdo renziano sono il docente napoletano Ugo Grassi e il barese Lello Ciampolillo. Il terzo che pare non sappia resistere alle sirene salviniane è il pugliese Cataldo Mininno. Ma secondo fonti parlamentari, ci sarebbero altri senatori grillini pronti a saltare nelle fila avversarie. Le ragioni dei “malpancisti” cinque stelle sono da ricercare nel calo di consensi, nella prossima legge sul taglio degli eletti voluta dal leader Luigi Di Maio, ma, soprattutto, nella regola del doppio mandato.  

È fresco l’abbandono dell’avvocata calabrese Silvia Vono. Senatrice pentastellata che ha deciso di seguire Italia viva. Eppure, la Vono rivendica di non essere “una trasformista”. Peraltro, “il vincolo – sostiene – di mandato non c’è nella Costituzione e non deve esserci. Chi fa politica non lo fa per rafforzare le fila di un partito, ma per dare risposte ai cittadini. Se no, personalmente, restavo a fare l’avvocato”.

A Luigi Di Maio “voglio bene, l’ho sempre sostenuto”, dice la senatrice. Ma sulla richiesta di 100mila euro per chi, come lei, deciderà di lasciare il M5s, risponde con fastidio: “Mi sembra una minaccia. Non comprendono, nei cinque stelle, il valore aggiunto che le persone rappresentano e non sanno che cos’è la democrazia”.

Invece, Matteo Renzi, il nemico giurato del ministro degli Esteri, secondo la Vono “può avere fatto anche degli errori, o meglio degli azzardi politici sbagliati, ma oggi ha avuto il coraggio di mettersi in gioco. Io, comunque, non sono mai stata contro nessuno”. E aggiunge che con il fondatore di Italia Viva c’è stato un incontro casuale al bar. “Mi ha convinta. Andrò alla Leopolda, conto di portare gente. La scommessa di Italia Viva è radicarsi”. La Vono dichiara di ammirare “molto Renzi. È intelligente e lungimirante. In politica non ci sono nemici. Bisogna confrontarsi con tutti”.

Aggiornato il 27 settembre 2019 alle ore 17:06