Fischi per fiaschi

Nel più classico stile della sinistra e del pensiero radical chic, Governo e informazione di sostegno, rivendono sulla bozza di Malta fischi per fiaschi, nel solito tentativo di suggestionare il Paese sulla loro superiorità. Tanto è vero che spacciano per accordo quello che per il momento è un brogliaccio, insomma a Malta solo 5 Paesi sull’intero consesso hanno predisposto un promemoria tutto da vedere e da definire con l’Unione europea.

Si tratta non solo di un ritornello già visto, sulla soluzione per la redistribuzione, l’accoglienza e i rimpatri dei migranti, ma di una bozza gruviera che offre mille modi per defilarsi ai partner comunitari. Infatti la rotazione dei porti è prevista volontaria, dalla redistribuzione sono esclusi gli arrivi dei gommoni e barchini, per l’identificazione sono previste 4 settimane, più che sufficienti a consentire la qualunque agli immigrati che arrivano da noi.

Per farla breve, si annuncia per demagogia un successo che in realtà è un pensiero recondito più vicino al contentino che alla soluzione dell’immenso problema delle partenze e degli sbarchi sulle nostre coste di migliaia e migliaia di sconosciuti. Sia chiaro, la discussione c’è stata e la questione è all’ordine del giorno dell’Europa, ma a dirla tutta sono anni che se ne discute, che si annunciano soluzioni su Dublino, che si dichiara una svolta sul tema, eppure nella sostanza tutto è rimasto tale e quale. Specialmente per l’Italia.

Insomma, siamo alla reiterata tecnica dello spot ad effetto che alla sinistra piace per suggestionare a proprio favore i giudizi; potremmo dire le solite chiacchiere in libertà che fanno circolare, salvo correggerle, smentirle e interpretarle ad usum delphini. Del resto in questi giorni a partire dal Premier di proclami e ritrattazioni se ne sono sentiti a vagoni, sulle merendine, sui contanti, sulle ecotasse, sulla prescrizione, sulle concessioni, sul fidanzamento tra grillini e Partito Democratico, sulla patrimoniale e così via.

Per carità, il professor Giuseppe Conte ci ha abituati bene a queste scivolate, nessuno dimentica “l’anno bellissimo”, la dichiarazione che mai avrebbe guidato una maggioranza alternativa, che in caso di crisi sarebbe tornato all’insegnamento, insomma uno zibaldone di tutto e il suo contrario.

Né più e né meno degli altri componenti l’alleanza, basterebbe pensare ai giuramenti di Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, a quelli di Matteo Renzi, dei dissidenti; basterebbe confrontare i programmi elettorali degli uni e degli altri per capire il livello di incoerenza della maggioranza.

Ecco perché anche sulla bozza maltese c’è il tentativo di prendere in giro il Paese, oltretutto un tentativo masochista perché non tiene conto che la ripresa a raffica degli sbarchi non solo aiuterà Matteo Salvini, ma rinfocolerà l ‘indignazione degli italiani. Così come la gragnuola di tasse che si sta preparando confermerà che di sviluppo e crescita la sinistra non capisca niente, è solo capace di tartassare la voglia di produrre e di realizzare, la ricchezza creata col sudore, l’impegno e l’intrapresa di ogni settore.

Per questo parliamo di autolesionismo, perché il passato ai cattocomunisti non è servito a nulla, le sconfitte elettorali, il crollo dei consensi, l’enormità dei voti persi, nulla è servito tanto ai leader quanto al partito. Non cambieranno perché resteranno figli dell’ipocrisia politica, della convinzione di essere migliori, resteranno figliocci di Togliatti, del cattocomunismo di Dossetti, figli della cultura che utilizza il popolo su misura per dare corpo ad ogni abiura, altro che liberali e democratici. Figli del tassa e spendi, dell’impoverimento da redistribuzione, del conflitto sociale per aumentare lo stato assistenziale, del condizionamento su ogni mossa collettiva per impedire una scelta alternativa, del controllo spietato di tutti nonostante la storia li abbia sconfitti, e lo farà ancora.

Aggiornato il 24 settembre 2019 alle ore 10:43