Tasse, bugie e distintivo

Prepariamoci, perché dopo le bugie sul dispregio reciproco e l’impossibilità assoluta di stare assieme, dopo la forzatura costituzionale per evitare il voto e scodellare l’Esecutivo più di sinistra della storia, arriveranno tasse a catinelle.

Del resto solo da noi si riesce a far passare il messaggio sui salvatori della patria, sui crociati della libertà contro il pericolo fascista, sul ritorno alla democrazia contro la dittatura salviniana. Sembra incredibile ma è così, la capacità dei cattocomunisti, della sinistra e dei radical chic di martellare gli italiani contro l’insidia del centrodestra è immarcescibile, all’occorrenza dai giornaloni ai talk-show politici, dalle parti sociali agli intellettuali, si scatena una gragnuola che smarrisce e condiziona.

Insomma, questo la dice lunga sull’occupazione reale che la sinistra sia riuscita a stratificare nel Paese. In decenni di potere e spartizione, la sinistra ha occupato l’occupabile: dalla giustizia all’informazione, dall’università fino al potere statale ha creato un vivaio nazionale. Ecco perché tra i grandi errori di Silvio Berlusconi negli anni di governo a partire dal ’94 c’è stato quello di trascurare la formazione e l’introduzione nel sistema di una classe dirigente liberale, alternativa alla sinistra e al pensiero dominante. Appare chiaro, infatti, che se il Cavaliere avesse utilizzato a pieno titolo lo spoils system, così come il cattocomunismo, dopo 25 anni ci ritroveremmo in un Paese bilanciato, culturalmente più bipolare, intellettualmente meno spostato verso sinistra in ogni settore. Se Silvio non avesse ceduto ai consigli sbagliati di qualcuno che ha sempre spinto per trattare e assicurare ai cattocomunisti la logica bipartisan, nelle nomine, nelle posizioni, negli incarichi strutturali, oggi quel coro imponente sarebbe certo meno invadente. Del resto chi non fa il proprio gioco fa quello degli altri, ecco perché sebbene il centrodestra abbia governato per tre legislature, restino a sinistra le “nomenklature” e non sorprende che alla crisi aperta da Matteo Salvini abbia risposto tutto l’armamentario del coro atomico dei rossi. Con questo coro in queste settimane hanno martellato a favore dell’inciucio vergognoso fra grillini e Partito Democratico, a favore del Conte bis, della ricerca di una maggioranza alternativa, a favore dell’alleanza rossa Rousseau, per la salvezza, la crescita e la ripresa del Paese. Un falso storico, insomma.

Tanto è vero che non solo stiamo assistendo al peggio della storia parlamentare, fra scissioni, opportunismi, liti e abiure clamorose, ma il Governo si prepara a bastonarci con nuove tasse, con ondate di barconi aprendo porti e portoni, con la resa totale alle chiacchiere dell’Unione europea. Non sanno dove mettere le mani e come sempre nella loro storia ci intorteranno, finiranno con l’aumentare da qualche parte l’Iva, con l’introduzione di qualche tassa creativa, con l’incremento della spesa improduttiva, camufferanno i conti fino alla prossima manovra correttiva. Ecco perché diciamo che sono solo tasse e bugie; pensate all’Umbria, ai grillini che dopo aver sparato a zero per gli scandali della regione rossa e aver chiesto con sdegno lo scioglimento della giunta a guida Pd, si metteranno coi dem appassionatamente e amorevolmente, fate voi. Siamo all’ipocrisia totale, alla bugia intellettuale, lo sanno bene come sanno delle liti furiose tra fazioni che hanno creato le scissioni, eppure che fanno? Per alienarci attivano il coro dei giornaloni, dell’establishment, dei professoroni. Si sbagliano però, perché è finito il tempo dei co...ni.

Aggiornato il 21 settembre 2019 alle ore 11:09