Vento Capitale

Un vento favorevole sembra spirare anche per Roma. Non diversamente si deve interpretare la presenza del Presidente della Repubblica giovedì scorso al convegno dedicato a Roma promosso dalla Camera di Commercio, che ha posto con chiarezza l’assoluta urgenza di dare alla Capitale d’Italia uno status speciale. Ogni volta che si è posto il problema delle autonomie regionali è stato sempre solo appena sfiorato il tema dei poteri speciali per Roma Capitale che, invece, è una questione ineludibile per innervare le autonomie regionali in un quadro rispettoso dell’Unità d’Italia. Per troppo tempo Roma è stata abbandonata, al punto che qualcuno si è anche retoricamente posto la domanda se Roma “ci abbia davvero guadagnato a diventare Capitale” (Vittorio Emiliani, Roma capitale malata, pag. 265).

In realtà, con l’Unità d’Italia, Roma era assurta ai livelli delle più importanti capitali europee e mantenne questo rango, pur tra ombre e luci, fino al 1993. Poi, dalla prima giunta di sinistra guidata da Francesco Rutelli abbiamo assistito gradatamente ad un continuo declino fino ad arrivare, con la giunta di Virginia Raggi, all’attuale stato di pressoché totale abbandono e degrado. Questo dato non può essere, però, un argomento per dire che i poteri speciali per Roma sono inutili perché se messi nelle mani di amministratori come la Raggi si provocherebbero più danni (Stefano Parisi, Corriere della Sera, 10 settembre 2019).

Non si può dare per scontato che gli amministratori siano necessariamente degli incapaci: è chiaro che se a disposizione c’è una Ferrari cercheremo guidatori all’altezza di quel tipo di auto. Per rilanciare Roma occorre certamente una grande visione del suo futuro con un sindaco di alto livello, coadiuvato da amministratori capaci, in grado di realizzarla, ma non si andrebbe lontano e tutto sarebbe più difficoltoso senza poteri speciali.

Mentre al Nord sono forti le spinte per migliorare le condizioni economiche, sociali e culturali attraverso la richiesta di più autonomia, Roma non può stare a guardare. Roma deve reagire. E per Roma l’Italia tutta dovrebbe muoversi, perché la Capitale non è circoscrivibile ai soli romani ed è importante che domani al convegno di Forza Italia organizzato dal presidente Antonio Tajani sia affrontata questa questione. Ad oggi Roma è la Capitale d’Italia, ma, poi, in sostanza, è considerata come qualsiasi altra città metropolitana, quando, invece, dovrebbe avere un proprio ordinamento speciale costituzionalizzato come avviene, ad esempio, per Washington o per Berlino.

Del resto se per motivi storici, etnici e linguistici sono stati dati in Costituzione poteri speciali a Trento e Bolzano, perché non darli anche alla città metropolitana di Roma, che è la Capitale d’Italia? In questo nuovo assetto istituzionale saranno più responsabili sia i cittadini, sia i partiti che metteranno più attenzione nella scelta del sindaco e dei consiglieri comunali e, in uno scatto d’orgoglio, manderanno a governare la Capitale capaci e sperimentati amministratori.

(*) Presidente Comitato Macroregioni

Aggiornato il 20 settembre 2019 alle ore 15:41