
Il Financial Times loda la Commissione europea. “Ursula von der Leyen – si legge in una editoriale del giornale economico-finanziario del Regno Unito – ha messo insieme un notevole team di commissari europei, per guidare il braccio esecutivo dell’Ue per i prossimi cinque anni”.
È un vero e proprio endorsment quello del FT. “Ursula von der Leyen – precisa il quotidiano britannico – ha dato vita a una struttura su due livelli con commissari senior e junior, mantenendo quelli che avevano ottenuto migliori risultati nel team precedente e raggiungendo l’equilibrio di genere, dando alle donne molti degli incarichi più importanti”.
Tra queste spicca la danese Margrethe Vestager, che sarà responsabile per l’Economia digitale, pur mantenendo il controllo sull’Antitrust, “segno dell’intenzione di Bruxelles di ridurre il dominio dei giganti hi-tech Usa e proteggere gli interessi dei consumatori in Europa e non solo”.
Per quanto riguarda Paolo Gentiloni, cui sono stati affidati gli Affari economici, il quotidiano aggiunge che “a un ex presidente del Consiglio italiano è stato assegnato il ruolo dell’economia” per via del quale “discuterà inevitabilmente con Roma per i limiti al deficit”. Per il Financial Times, “i commissari europei dovrebbero rappresentare interessi europei, non nazionali, e potrebbe essere più facile per questi ultimi fornire verità difficili da accettare ai compatrioti. Ma saranno sempre sospettati di favorire gli ex alleati”.
D’altro canto, la reazione dei quotidiani tedeschi alla nomina di Gentiloni come commissario agli Affari economici è di sollievo ma anche di moderato sospetto. Per il quotidiano economico Handelsblatt, “l’Italia ottiene uno dei posti più importanti. Con un handicap: che il successore del francese Pierre Moscovici, Gentiloni, dovrà in futuro insistere con i suoi connazionali perché un’Italia indebitata mantenga il Patto di stabilità, un compito non facile”.
Più esplicito ancora il commento del quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung: “In Parlamento si è già levata la critica sulla nomina di un politico di un Paese altamente indebitato come l’Italia, che in futuro sarà responsabile della disciplina di bilancio”. Usa l’ironia, invece, il quotidiano progressista di Monaco Sueddeutsche Zeitung, che definisce “piccante” la scelta da parte della futura presidente della commissione Ursula von Der Leyen dell’ex premier italiano, per controllare che gli Stati membri non si indebitino oltre le regole, violando il Patto di stabilità.
Aggiornato il 11 settembre 2019 alle ore 16:28