
Ogni volta che il centrodestra entra a vario titolo nelle stanze dei bottoni, si ode subito il latrato di coloro che agitano il pericolo autoritario cui fanno eco certi altri che ragliano schifati come se fosse lesa maestà, come se il meccanismo democratico dovesse considerarsi inceppato per il sol fatto di aver mandato i pericolosi fascisti (fascisti a prescindere) al potere. Da quel momento inizia una fastidiosa caccia alle streghe tesa a vomitare odio sui malcapitati chiamati a ricoprire cariche ministeriali: attacchi personali, attacchi politici, colpi bassi. Il tutto per fare azione di interdizione totale mettendo rabbiosamente i bastoni tra le ruote a trecentosessanta gradi. Circo mediatico, politica, alta burocrazia, magistratura e chi più ne ha più ne metta si mobilitano per cacciare gli usurpatori o almeno sabotarne l’azione.
Al contrario, quando al potere ci vanno loro, l’uso dell’aggettivo “straordinario” si spreca: una vittoria straordinaria, una straordinaria risoluzione della crisi, un governo straordinario, risultati straordinari e via auto-incensandosi. E tutti gli influencer restano a guardare estasiati come foche plaudenti.
Noi siamo differenti e quindi facciamo i nostri migliori auguri al neonato Esecutivo giallorosso perché siamo convinti che da oggi esso rappresenti tutto il Paese. Questo non significa fugare i dubbi di cui ci siamo già occupati su queste pagine: il Conte bis è nato in seguito alla crisi di agosto o la crisi di agosto è nata in seguito ad un accordo pregresso tra Democratici e Pentastar di cui Matteo Salvini ha meramente preso atto? Come fanno due partiti che si sono detestati fino al giorno prima a fare una maggioranza definibile politica il giorno dopo? Può definirsi alleanza politica un sodalizio partorito dall’Europa e tenuto insieme dalla paura che Salvini vinca le elezioni?
Intendiamoci, può darsi che la costituzionalmente legittima maggioranza nata dalla voglia di fermare Salvini si cementi intorno a questo punto per l’intera legislatura, ma ciò non equivale a certificare automaticamente che si tratti di una coalizione organica e in grado di toccare palla. Che questo Governo possa fare cose egregie non lo credono nemmeno i dirigenti dei partiti di maggioranza. Fatta eccezione per i poltronofili Luigi Di Maio e Dario Franceschini, nessuno dei big ha voluto prendere parte al Conte bis che nasce debole per quanto detto in precedenza ma anche perché nella storia della Repubblica non si è mai visto un governo bis sostenuto da una maggioranza diametralmente opposta a quella precedente.
Insomma, un Giuseppe Conte di lotta e di governo che un giorno siede in Consiglio dei ministri con Matteo Salvini e un giorno si fa votare la fiducia da Matteo Renzi e Laura Boldrini. Che credibilità può avere un governo presieduto da una folle banderuola con uno storico all’Economia, un ex prefetto pro migranti al Ministero dell’Interno, un bibitaro agli Esteri, una ex bracciante e sindacalista all’Agricoltura oltre a tutta una serie di terze e quarte file nei vari ruoli chiave mandati a farsi massacrare in trincea per i prossimi anni preservando i big da una sicura figura del menga. È un governo bonsai, mediocre tecnicamente e fragile politicamente che trova in ventisei punti rabberciati e fumosi l’essenza della supercazzola dal quale è nato. Mancano la risoluzione della fame nel mondo e l’abolizione delle guerre, ma per il resto c’è tutto: dalla lotta al dissesto idrogeologico, al lavoro per il Sud passando per le maggior tutele per vecchi, giovani e bambini, fino ad arrivare alla puttanata dell’economia green e alla demenziale Europa più solidale. Non può mancare la semplificazione della Pubblica amministrazione e la lotta alle disuguaglianze per completare il temino di fantasia da scuola elementare.
L’unica verità è che questo è un governo matrioska in cui Giggino Di Maio viene tenuto per le palle da Giuseppe Conte, che a sua volta viene tenuto per le palle da Nicola Zingaretti, che a sua volta viene tenuto per le palle da Matteo Renzi, che a sua volta viene tenuto per le palle dalle consorterie europee che hanno voluto questo governo, che a loro volta vengono tenute per le palle dalla paura di avere un’Italia completamente spostata a destra. E tutti insieme tengono per le palle il popolo italiano.
Aggiornato il 06 settembre 2019 alle ore 10:10