
La ricerca di senso e di significato dovrebbe rappresentare il primo e indispensabile passo per poter finalmente ricostruire la Politica, intesa nel senso alto e originario del vocabolo. Ripartiamo, perciò, dalla parola e rispettiamo la parola data. Anche in Politica.
Ma che cos’è la Politica? Quale significato diamo a questa parola? Per Politica, scritta con l’iniziale maiuscola, noi Corsari intendiamo un campo “altro” rispetto a quello unico, trasversale e dominante del Potere e del Palazzo. È necessario, perciò, cominciare a intendere la Politica come il solo contraltare possibile al devastante e distruttivo “comune senso del Potere”.
Con il titolo “Dare la nostra parola “, vorremmo parlare al cuore e alle mente del lettore, invitarlo a ripartire dall’origine per restituire senso alle cose, ridare significato alla parola, chiarire i concetti, liberare le idee lungo il discorso così di farne un vero e proprio metodo.
Non a caso, con i Corsari della Libertà abbiamo voluto costituire un laboratorio di idee basato sul pensiero liberale e, allo stesso tempo, sul dialogo, sulla reciprocità, sull’ascolto, sul contraddittorio, sulla bellezza delle diversità, sull’insieme e sulla squadra, oltre che sull’intelligenza imprescindibile della singola persona e del singolo individuo.
Con umiltà, allora, proprio attraverso queste pagine, invitiamo semplicemente il lettore ad aiutarci nel rimettere al centro una più vasta ed elastica conoscenza del divenire politico. Come? Aprendo il cuore e azionando il cervello, senza preconcetti, senza illusioni, senza ideologismi, ma con l’auspicio di edificare insieme un diverso e altro meccanismo d’interazione e dialogo. Vorremmo trasmettere l’urgenza di attivare un sentire umano capace di esprimersi su piani culturali non autoreferenziali. Ci vorrebbe un nuovo Umanesimo liberale rivolto verso l’alterità e in grado di far emergere la coscienza elevando innanzitutto il pensiero e riacquistando lo spirito critico. Per elevare il pensiero, infatti, è necessario lavorare alla costruzione di idee decontaminate da eventuali pregiudizi e imprimere una fiducia che possa permettere l’incontro rispettoso con l’altro e con i saperi di ciascuno in un rapporto di reciprocità, perché uno scambio continuo di saperi diversi fa crescere la conoscenza di ognuno.
Purtroppo, il tempo e le energie che si perdono in vecchie “querelle” inutili vanno a detrimento di una realtà già di per sé avvilente, in cui viene mortificato qualunque impegno politico più serio ed importante. Le scelte personali, di conseguenza, secondo il metodo che ciascuno adotta e adatta liberamente per sé, dovrebbero essere in grado di corrispondere ai progetti esaminati e convissuti insieme agli altri, ma non sempre questo diventa possibile in una medesima comunità quando regnano l’egoismo e il narcisismo, la cupidigia e l’affarismo, la superbia e il malaffare. Noi vorremmo, invece, dare la nostra parola. Rimettere al centro l’essere umano.
Viviamo in un tempo di sfiducia e scoramento che è comune ai contemporanei eppure si inserisce nei tempi diversi di ciascuna persona, in una visione che è complessiva e che, proprio per tale ragione, non va confusa con i punti di vista, ma andrebbe allargata verso un orizzonte esistenziale, un palpito culturale, un sogno per il domani. La ricerca di significato apre la strada alle urgenze di oggi e a quelle del futuro. Per avviare, finalmente, un nuovo Umanesimo liberale.
Aggiornato il 06 settembre 2019 alle ore 10:50